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Zingaretti boccia il governo, ma attacca (quasi) solo Salvini

Piazze piene, urne vuote. Almeno così si diceva una volta, secondo Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e leader del Pd, intervenuto questo pomeriggio su Rai 3, ospite di Lucia Annunziata a In Mezz’ora. Un riferimento nemmeno troppo velato alla kermesse milanese di ieri, in cui Matteo Salvini ha riunito i leader della destra europea in vista del voto di domenica prossima.

LO STANCO MESSAGGIO DI SALVINI

“Quella di Milano”, ha esordito il segretario dem, “era una piazza con tanta gente, le persone c’erano. Ma dal palco, nel messaggio politico, era una piazza stanca e ripetitiva. C’erano anche molti striscioni sui balconi. Dopo undici mesi di governo, davanti a una piazza carica, ho avvertito un messaggio stanco che mostra le difficoltà del governo”. Una sensazione che ha un’origine ben precisa, secondo Zingaretti.  “Questo governo è abile nel mantenere viva la capacità di brandire i problemi anche drammatici delle persone, ma poi c’è l’incapacità di offrire soluzioni”.

SALVINI PERICOLO PUBBLICO

Non è passato molto prima che il leader Pd sferrasse un attacco frontale alla Lega. “Matteo Salvini è il principale protagonista della vicenda di governo, perché fra i due è quello che ha utilizzato il contratto per difendere il suo partito. Francamente trovo gravissimo il fatto che una professoressa di Palermo sia stata sospesa per un lavoro di opinione fatto dai suoi studenti”. Di qui, l’affondo. “Salvini è uno pericoloso perché sta mettendo gocce di veleno nel cuore del Paese. Ancora più grave è  che il M5S non ne tragga le conseguenze. Non si può andare a un comizio con il rosario e poi dire che se uno salva un uomo che rischia di morire, poi deve pagare 5 mila euro”.

I NAZIONALISTI NON PASSERANNO (IN EUROPA)

Zingaretti ha ostentato sicurezza dinnanzi all’incalzare delle domande. Concedendosi una profezia. “Già oggi c’è una certezza, i nazionalisti europei non avranno la maggioranza nel prossimo parlamento. I leader del ‘celodurismo’ alla fine hanno tutti perso o sono andati in galera. Penso che la mitezza sia una questione di forza, quando una persona è convinta delle proprie idee, va avanti senza urlare o dire balle. Chi urla a volte è perché ha poco da dire”.

ALLA RICERCA DEL POPOLO PERDUTO

Al netto della lotta politica, l’obiettivo del Pd rimane comunque la riconquista di un elettorato evaporato negli ultimi due anni. “Il centrosinistra sta ritrovando un popolo che prima era a casa e ora fa di tutto per partecipare, anche mettendo uno striscione sul balcone”, ha detto Zingaretti. “Penso che noi vinceremo, oggi abbiamo una lista unitaria nella quale nessuno credeva. Lo dicono i sondaggi, stiamo salendo”.

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