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L’accordo Washington-Londra aprirebbe il mercato al falso made in Italy

LO HA DEFINITO ACCORDO FENOMENALE

Donald Trump ha parlato, nel suo consueto linguaggio colorito, di un accordo fenomenale. Quello che vedrà la luce a Brexit ultimata tra Stati Uniti e Regno Unito. Oggi, in occasione della sua visita in Gran Bretagna, il presidente americano ha prospettato la nascita di un accordo commerciale a tutto tondo con lo storico alleato degli States. “Faremo un meraviglioso accordo commerciale, ne sono sicuro” ha ribadito Trump. “Tutto è sul tavolo”, magari anche la gloriosa sanità pubblica britannica, il che ha scatenato già un vespaio di polemiche oltremanica. Un asse Washington-Londra con cui magari rispondere allo strapotere cinese, che Trump sta cercando di contenere a suon di dazi.

IL CAVALLO DI TROIA

C’è però chi è preoccupato da una simile prospettiva. Per esempio, il comparto agroalimentare, una delle colonne portanti dell’economia italiana. Perché? “La Brexit può diventare il cavallo di Troia per l’arrivo in Europa del falso Made in Italy alimentare che nel mondo fattura 100 miliardi realizzato per oltre un quarto proprio negli Stati Uniti”, fa sapere la Coldiretti. “In questo caso verrebbe meno la tutela dei prodotti a denominazione di origine Dop/Igp che non sarebbero più tutelati in Gran Bretagna dove potrebbero arrivare i tarocchi di imitazione Made in Usa che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali, dalla mozzarella alla ricotta, dal provolone all’asiago, dal parmesan al romano ottenuto però senza latte di pecora fino ad ora vietati”.

UN GIOCO PERICOLOSO

La confederazione degli agricoltori ha pochi dubbi. Quello tra Trump e Londra è un gioco pericoloso. “L’Italia che con 297 denominazioni riconosciute è leader europeo nei prodotti Dop/Igp che rappresentano peraltro il 30% sul totale dell’export agroalimentare Made in Italy, senza protezione europea rischia di subire la concorrenza sleale di prodotti diversi ma venduti con nomi simili. Un rischio concreto se si considerano le vertenze del passato nei confronti della Gran Bretagna  con i casi della vendita di falso prosecco alla spina o in lattina fino ai kit per produrre in casa finti Barolo e Valpolicella o addirittura Parmigiano Reggiano”. Una preoccupazione che per la verità riguarda anche i consumatori inglesi con la paura di una Brexit senza accordo che spinge il record di sempre nelle esportazioni che fanno registrare un balzo del 18% in Gran Bretagna dove è corsa agli acquisti per fare scorte di cibo e bevande italiane per il timore dell’arrivo di dazi e ostacoli amministrativi.

La corsa a fare scorte è il frutto – sostiene la Coldiretti – del crescente apprezzamento degli inglesi per lo stile alimentare italiano ma anche delle preoccupazioni per le barriere tariffare e le difficoltà di sdoganamento che potrebbero nascere da una Brexit senza accordo con l’aumento de costi per le consegne. Secondo il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini Stati Uniti e Uk potrebbero insomma escludere i prodotti italiani dalle loro rotte. “La mancanza di un accordo è lo scenario peggiore perché rischia di rallentare il flusso dell’export, ma a preoccupare è anche il pericolo che con l’uscita dall’Unione Europea si affermi in Gran Bretagna una legislazione sfavorevole alle esportazioni agroalimentari italiane”.

 

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