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A Carola (Sea Watch) la tessera “gold” della Lega

Tedesca e di buona famiglia (che non è una colpa, sia chiaro). Cittadina del mondo con la casa in Inghilterra comprata dai genitori (che è un bel gesto da ammirare). Sinceramente ed appassionatamente impegnata dalla parte dei migranti, fino al punto di sfidare le leggi e rischiare l’arresto (il che dimostra coraggio e determinazione). Carola Rackete (la capitana di nave Sea Watch) è l’alleato perfetto di Matteo Salvini, della Lega e di tutti i sovranisti d’Europa (e del mondo intero). Per questo il movimento politico del Capitano dovrebbe insignirla di una tessera ad honorem, ringraziandola nei secoli dei secoli.

Carola infatti interpreta perfettamente il suo ruolo di minoranza (in Italia diremmo alla Gad Lerner) che gode di grandi consensi nella comunità colta e benestante, ma che funziona a meraviglia per far imbufalire la maggioranza (netta) della popolazione, sicuramente meno elegante e socialmente poco presentabile (però numericamente assai più consistente).

La storia è facilmente riassumibile. L’Italia cambia radicalmente la sua politica verso i migranti, per effetto delle scelte (democratiche) compiute dal corpo elettorale a marzo del 2018. Lo strumento di questo mutamento profondo è in alcune norme di legge che rendono praticamente impossibile (ed illegale) l’attività della navi Ong, al punto che gli sbarchi di quel tipo crollano nei numeri.

A questo stato di cose reagisce però la nave Sea Watch, con la sua intrepida comandante, che cerca in ogni modo di sfidare le regole imposte dal “cattivo” ministro dell’Interno dell’egoista governo italiano. L’effetto è così duplice, perché da un lato Carola diventa l’eroina di buona parte della sinistra militante (con tanto di parlamentari Pd a bordo della nave) e dall’altro Salvini tuona con ogni mezzo a sua disposizione (a breve inizierà anche a lanciare volantini sulle spiagge, come negli anni ’70), ergendosi a baluardo contro gli invasori-immigrati.

Cosi Carola guadagna tutto il possibile per la sua battaglia (che non va condannata in toto, perché le questioni relative ai migranti sono serissime e per molti versi drammatiche, come Papa Francesco ci ricorda ogni giorno), ma Salvini riesce a stare sulla cresta dell’onda pur essendo ministro di un governo che ne sbaglia quattro ogni cinque che ne mette in campo.

Quindi Carola è l’alleato perfetto del Capitano, alla faccia della sinistra italiana e dei deputati di belle speranze in gita premio sulla Sea Watch (occhio alle scottature).

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