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Ecco chi c’era per l’Italia (governo e imprese) alla Davos di Russia

È il sottosegretario agli esteri Manlio Di Stefano l’unico rappresentante del governo italiano al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo in Russia, in corso fino all’8 giugno, annuale appuntamento legato al mondo dell’economia e del business nato nel 1997. Vent’anni in cui il Forum ha assunto un contorno molto rilevante sia per la Russia, che per i mercati connessi in via di sviluppo. Quest’anno ospite d’onore è il Comune di Genova.

2019

Oltre a Di Stefano la delegazione italiana comprende il sindaco di Genova Marco Bucci, il governatore Giovanni Toti e i massimi rappresentanti di Leonardo, Enel, Ansaldo energia, Snam, Sace, Tecnimont, Banca Intesa. Assieme a Regione e Comune al Forum sono presenti i vertici di Liguria International, dell’Agenzia In Liguria, della Camera di Commercio, di Confindustria Genova e Liguria insieme alle aziende Abb e Ansaldo Energia, rappresentanti dell’Università di Genova e il Teatro Carlo Felice.

Tra i relatori italiani in altri panel in questa edizione del 2019 spiccano Luca Tagliaretti Senior Security Expert della Bce, Lorenzo Simonelli Chairman President e Ceo di GE Company, Andrea D’Amico, Vice Presidente di Booking.com, Simone Mori Head of Europe and Euro-Mediterranean Affairs di Enel S.p.A.

ITALIA & RUSSIA

Il momento topico per quanto riguarda l’asse italorusso si è svolto ieri, in occasione del focus sulle relazioni economiche e commerciali tra Russia e Italia alla presenza di Marco Alvera, Ceo di Snam SPA, Urbano Clerici Ceo di Coeclerici Commodities, Alessandro Decio Ceo di Sace S.p.A., Fabrizio Di Amato Chairman di Tecnimont SpA, Di Stefano, Antonio Fallico presidente di Conoscere Eurasia Association e di Banca Intesa Russia, Alessandro Profumo ceo di Leonardo spa, Pasquale Terracciano ambasciatore italiano in Russia e Victor Vekselberg del board di Skolkovo Foundation e Renova Group.

Questa è stata l’occasione per fare il punto sull’espansione della proposte italiane al mercato russo, focalizzato sulla re-industrializzazione e su nuove importazioni, con l’Italia chiamata a mantenere la sua fetta di mercato nonostante i profondi cambiamenti in atto nell’economia della Federazione Russa.

DI STEFANO

Secondo Di Stefano “oltre ai settori cardine come l’energia e le infrastrutture (che rimangono strategici), il nostro nuovo approccio bilaterale punta decisamente all’innovazione, al digitale e all’industria meccanica altamente specializzata”. In questi settori, ha aggiunto, “c’è un enorme potenziale ancora inespresso: dalle smart grid (gestione digitalizzata delle reti di distribuzione elettrica) al trasporto intelligente, dalla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione alle reti wi-fi cittadine”. E ha ricordato che “esistono ben 272 intese tecniche sottoscritte tra nostre istituzioni accademiche e università russe in materie scientifiche e sono numerose ormai le start-up italiane che partecipano alle opportunità offerte dagli incubatori d’impresa che, come Skolkovo, beneficiano di intese bilaterali”.

TREND

Ma come è cambiata la partecipazione italiana rispetto al passato? Lo scorso anno al centro degli affari italorussi vi fu la tavola rotonda con protagonista il ceo di Anas, Gianni Vittorio Armani, che presentò l’esperienza positiva di Anas International Enterprise nella concessione di una sezione dell’autostrada M4, e il panel Smart Investments per Smart Infrastructure, che ha incluso, tra gli altri progetti di innovazione, Anas Smart Roads sulla rete stradale italiana. Fra i presenti anche Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo e della Fondazione Bruno Kessler e Giovanni Mori, della Corporate & Investment Banking division di Intesa Sanpaolo.

Nel 2017 la delegazione italiana guidata dall’allora ministro Carlo Calenda comprendeva il vicepresidente e amministratore delegato di Pirelli Marco Tronchetti Provera, l’amministratore delegato e direttore generale di Enel Francesco Starace, l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi e diversi altri leader aziendali.

2016

Nel 2016 l’Italia fu ospite d’onore e fu l’allora premier Matteo Renzi a guidare il gruppo tricolore composto da Pirelli, Eni, Leonardo, Banca Intesa: fu l’occasione per siglare accordi economici per oltre un miliardo di euro, alla presenza di Vladimir Putin e il presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbayev. Poi Renzi visitò il cantiere Astaldi, lodando gli “ingegneri italiani tra i più forti nel mondo”. Tra gli accordi spiccò il Memorandum of Understanding tra Cassa depositi e prestiti attraverso la controllata Sace, l’azera Socar, l’agenzia russa di credito all’esportazione Exiar e il Gruppo Gazprombank.

Presenti Fabio Gallia, amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti (Cdp), Rovnag Abdullayev, presidente di Socar, Alexey Tyupanov, presidente e amministratore delegato di Exiar e Andrey Akimov, presidente di Gazprombank.

Inoltre il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e i Ceo dei colossi italiani (Marco Tronchetti Provera, Mauro Moretti e Guido Barilla) incontrarono per un one to one tutti i leaders delle maggiori aziende russe. “Italia in Russia” fu il padiglione voluto da Roscongress, regista della Davos russa con l’organizzazione affidata all’Associazione Conoscere Eurasia presieduta da Antonio Fallico.

twitter@FDepalo



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