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La Cina arriva in Italia anche in musica

Un aspetto poco notato, e positivo, delle nuove relazioni Italia-Cina è (anche se progettato ben prima del Memorandum of Understanding) è il primo festival dedicato in Italia alla musica cinese. Da noi, ed in Occidente in genere, si conoscono soprattutto (se non quasi esclusivamente) i lavori orchestrali, le opere liriche e le colonne sonore (chi dimentica quella de La Tigre ed il Leone, Premio Oscar del 2001?), ma molto poco del resto. Eppure si tratta di un panorama variegato e molto interessante. Alla Cina, e alla sua cultura musicale, è dedicata la 52esima edizione del Festival delle Nazioni, in programma da domenica 25 agosto a sabato 7 settembre 2019. Il programma prevede venti spettacoli principali e numerose iniziative collaterali che si svolgeranno nei luoghi artistici di Città di Castello e di alcuni dei più suggestivi borghi dell’Alta Valle del Tevere. Il Festival coincide con il settantesimo anniversario della nascita della Repubblica Popolare Cinese.

È un viaggio musicale dalle atmosfere antiche di Pechino fino alle migliori espressioni artistiche del panorama contemporaneo. Due i complessi orchestrali: la Shenzhen Symphony Orchestra diretta da Lin Daye e l’Orchestra della Toscana guidata da Hong Yin, solisti al pianoforte Jieni Wan e Francesco Libetta. Nell’ambito dei gruppi cameristici, spicca la prestigiosa presenza della European Chinese Chamber Orchestra, che aprirà la manifestazione, ma anche del violinista Ning Feng con il pianista Nicholas Rimmer e delle due musiciste cinesi Fu Wanying e Fu Yidan, che proporranno musiche tradizionali su strumenti originali con una creazione pittorica eseguita dal vivo da An Pei. L’assolo al pianoforte quest’anno sarà affidato alla cinese Sa Chen. Nell’ambito dei linguaggi contemporanei, è attesissimo il concerto dedicato a Salvatore Sciarrino, con l’Ensemble Suono Giallo Due saranno le produzioni originali del Festival delle Nazioni al debutto: 2 , uno spettacolo di Caterina Casini e Alessandro Stella liberamente tratto dall’Anima buona del Sezuan di Bertolt Brecht, con musica in prima assoluta di Antonio Gioia; e Turandot.com, “fiaba futuribile” con libretto, musica e regia del suono del compositore perugino Raffaele Sargenti. Tra i progetti speciali, inoltre, sarà di grande fascino la ricostruzione di una Messa dei gesuiti di Pechino ad opera dell’ensemble XVIII-21 Le Baroque Nomade diretto da Jean-Christophe Frisch, mentre David Riondino e La Reverdie proporranno un viaggio musicale sulle tracce di Marco Polo nel Milione ovvero Il libro delle meraviglie; Giuliano Giuman è l’artista cui il Festival delle Nazioni ha commissionato l’ideazione dell’immagine che rappresenta l’omaggio alla Cina: “Il rosso può essere considerato il colore nazionale cinese e simboleggia felicità, fortuna, amore – spiega il maestro perugino –. Prendendo spunto da questo, ho immaginato e realizzato un manifesto molto semplice, ma credo efficace, dal punto di vista estetico. Gli ideogrammi in alto a destra significano, in cinese, la parola ‘musica’. Quelli in basso, fuori quadro, sono la traduzione di ‘omaggio alla Cina’”.

La European Chinese Chamber Orchestra, che aprirà la manifestazione, è l’ensemble formato da alcuni dei migliori strumentisti di origine cinese che, impegnati in ruoli di primo piano con le più importanti istituzioni musicali europee e occidentali, hanno deciso di riunirsi per eseguire insieme, in formazione cameristica, programmi di musica classica e cinese. Provenienti da orchestre quali la Deutsche Radio Philharmonie, i Münchner Philharmoniker, la Philharmonia Zürich, solo per fare qualche esempio, l’ensemble composto da Xiaoming Wang e Qi Zhou ai violini, Wen Xiao Zheng alla viola, Yao Feng al violoncello, Yun Sun al contrabbasso, Xiaoming Han e Ye Pan ai corni, eseguirà musiche di Rossini, Beethoven, Haydn e Mozart.

Tra gli interpreti cinesi più interessanti del panorama attuale, il violinista Ning Feng,e apprezzato in tutto il mondo, si esibirà in duo con il pianista inglese Nicholas Rimmer, per un programma che concilia lirismo espressivo e punte di grande virtuosismo: oltre a Ludwig van Beethoven, Franz Schubert e Cesar Franck, i due interpreti eseguiranno le variazioni I palpiti di Niccolò Paganini (sull’aria «Di tanti palpiti» dal Tancredi di Rossini) nella versione per violino e pianoforte.

Giovani artisti del canto lirico, provenienti dalla Cina ma perfezionati in Italia e in particolare al Teatro Comunale Luciano Pavarotti nei corsi di alta formazione guidati da Mirella Freni, troveranno nel Festival delle Nazioni una importante vetrina per mostrare i propri talenti 2 è il titolo della lettura scenico-musicale dal testo di Bertolt Brecht L’anima buona del Sezuan, uno spettacolo realizzato dal Festival delle Nazioni in coproduzione con l’Associazione culturale Laboratori Permanenti. Grazie alla prestigiosa presenza del direttore Jean-Christophe Frisch e del suo ensemble XVIII-21 Le Baroque Nomade, sarà proposta la Messa dei gesuiti di Pechino, ricostruzione di un esempio di liturgia musicale con brani tratti dai Cahiers de musique sacrée trasmessi dal missionario gesuita Joseph Marie Amiot, abbinanti alla Lauda per la Beata Vergine contenuta nel Tempio armonico di Giovenale Ancina, una delle poche pubblicazioni musicali conservate nella Biblioteca dei gesuiti francesi di Pechino. Accanto a strumentisti europei, suoneranno musicisti-cantori cinesi, che utilizzeranno anche strumenti della loro tradizione come yangqin, erhu, pipa e xiao, e sarà coinvolto anche un ensemble corale formato da artisti della Corale Marietta Alboni e della Schola Cantorum Anton Maria Abbatini istruiti rispettivamente da Marcello Marini e Alessandro Bianconi.

La musica tradizionale cinese, eseguita su strumenti originali, risuonerà nel concerto del duo composto dalle cinesi Fu Yidan e Fu Wanying, che suoneranno rispettivamente l’erhu, lo strumento ad arco più diffuso, e il guzheng, strumento a pizzico con ventuno corde.

Una delle più importanti orchestre sinfoniche cinesi, la Shenzhen Symphony Orchestra guidata dal suo direttore stabile Lin Daye, chiuderà infine la 52esima edizione del Festival delle Nazioni. L’evento, realizzato in collaborazione con Emilia Romagna Festival, vedrà inoltre la partecipazione della pianista solista Jieni Wan e l’esecuzione di un programma di grande interesse, non solo per la presenza di due amatissimi brani del grande repertorio concertistico-sinfonico quali la Quinta Sinfonia di Čajkovskij e il Burleske di Richard Strauss, ma anche per la prima esecuzione italiana di My Motherland del compositore cinese Qianyi Zhang.

 

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