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Stop alle estradizioni e scuse di Lam. I traguardi della piazza di Hong Kong

A Hong Kong si protesta ancora, sebbene la leader Carrie Lam abbia annunciato di bloccare l’iter parlamentare della controversa legge sull’estradizione, che per i critici — permettendo a Pechino di avanzare richieste per processare persone incollate di crimini gravi, nonostante si trovassero a Hong Kong — avrebbe esposto troppo la democrazia su cui si fonda la semi-indipendenza della città stato alle pressioni del governo centrale.

ANCORA IN PIAZZA

I manifestanti ora chiedono le dimissioni della leader del governo locale, e ritengo lo stop legislativo solo un palliativo per riproporre la legge ad autunno, alleggerendo il peso delle proteste e facendo passare a Pechino il 70esimo cinese in relativa calma. Le persone sono scese nuovamente in piazza stamattina, portando i cartelli contro le ingerenze cinesi e fuori bianchi, a lutto per la morte incidentale di un manifestante. Ottantuno persone sono state ferite nei giorni scorsi durante le proteste, undici arrestate, la polizia va usato tattiche e tecniche anche violente.

LE DIFFICIOLTÀ DI LAM

Lam è in difficoltà. Pechino non è soddisfatta del retrofront (il governo cinese aveva sostenuto il provvedimento sull’estradizione), e i manifestanti ne vogliono la testa. Oggi si è scusata pubblicamente non prevedendo che la gente — per gli organizzatori un milione di persone — potesse tornare per le strade. Sei ore dopo l’inizio della protesta, Lam ha diffuso uno statement in cui ha ammesso che le inadeguatezze nel lavoro del governo hanno deluso e rattristato il pubblico. “La Chief Executive si scusa con i cittadini di Hong Kong per questo, e promette che si farà carico delle critiche nel modo più sincero e umile, cercando di migliorare e servire il pubblico in generale”, si legge nella dichiarazione. Colpisce il tono conciliante rispetto alle precedenti osservazioni di Lam, fatte in una conferenza stampa sabato, in cui annunciava di fermare la legge, ma non è chiaro se le scuse, pronunciate saranno sufficienti a pacificare i manifestanti.

In molti dicono di essere delusi e considerano le sue parole insincere, perché non ha mai detto di voler ritirare del tutto la legge.

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