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E se le nanotecnologie ci aiutassero a fermare il tempo

L’immortalità, si sa, è il sogno proibito di ogni mortale. Da sempre dote attribuita alle divinità è purtroppo impossibile anche solo pensare che l’uomo possa rendersi esente dall’ineluttabile incedere del tempo ed addirittura preservarsi oltre il limite concessogli dal suo orologio biologico.

Cosa diversa, il “Mito”, immortale per definizione è sicuramente destinato a sopravvivere a chi lo ha creato. E’ questo il caso degli ‘Stradivari’, i violini creati dal più famoso liutaio di sempre, il cremonese Antonio Stradivari, che a cavallo fra il 17esimo ed il 18esimo secolo ha prodotto una quantità notevole di strumenti a corda e ad arco, tra cui i violini che un secolo più tardi avrebbero “diabolicamente suonato” nelle mani di Niccolò Paganini.

Diciamolo subito, non sono molti gli ‘Stradivarius’ oggi ancora in circolazione e per di più lontani dalla natia bottega di Cremona in quanto disseminati tra oriente ed occidente, perle di importanti collezioni conservate a Madrid come a Tokio.

Ancora meno sono quelli che ancora oggi viaggiano per il mondo impugnati da pochissimi e fortunatissimi musicisti. Certo segnati dal tempo e sempre soggetti a shock e fratture anche se ancora perfettamente intonati e dal suono ruvidamente limpido come al tempo in cui il liutaio di Cremona li aveva prima progettati e poi realizzati con le proprie mani.

E’ difficile rassegnarsi alla fragilità di uno strumento così tecnicamente perfetto, per di più ai tempi di oggi in cui il progresso tecnologico rende possibili realizzazioni prima addirittura inimmaginabili. Questo deve aver pensato il direttore d’orchestra Mauro Ivano Benaglia, uno dei pochi fortunatissimi musicisti che oggi può mettere le mani su un Omobono Stradivari, un violino costruito dal sesto figlio di Antonio, allievo e custode della preziosissima tecnica liutaia.

“Stiamo studiando e valutando, in accordo con il proprietario, la possibilità di effettuare degli interventi con le nanotecnologie su un violino Stradivari, che abbiamo in concessione esclusiva per i nostri concerti in tutto il mondo. Si tratta della prima volta che un’opera d’arte del genere viene trattata con questi materiali, abbiamo quindi scelto il leader del settore che è ovviamente un’azienda italiana – di Milano – e siamo certi che i risultati saranno stupefacenti e potremo così preservare il preziosissimo strumento musicale dall’invecchiamento del tempo, facendo risparmiare anche per la manutenzione negli anni”.

Certo non è facile prendere una decisione del genere, ma la società di ricerca che condurrà il trattamento non è certo nuova a questi interventi, anzi ha già ‘ringiovanito, se proprio non donato l’immortalità, ad importanti pezzi d’arte grazie all’utilizzo delle micro e nanotecnologi “Siamo certi – ha detto il CEO di 4ward360, Sabrina Zuccalà – che lo stesso noto maestro liutaio sarebbe felice di poter conservare nel tempo e far restare immortali le proprie opere negli anni grazie ai nostri formulati. Si tratta di opere che sono patrimonio dell’umanità e, a proposito di questo, tra gli interventi più importanti da noi già realizzati c’è stato quello sull’Esercito di terracotta in Cina e il trattamento di conservazione eseguito sul relitto navale recuperato a Marausa, con assi in legno già restaurati che si trovano ora a Marsala nel museo archeologico Baglio Anselmi, o quello su “il Pugile stanco” in bronzo (Roma) e la “Fontana vecchia” nella Città del Vaticano. Non si possono lasciare rovinare dal tempo e dall’usura questi beni che rappresentano una pietra miliare nell’evoluzione dell’umanità, ed è per questo che ad Ottobre durante un mio intervento alla Camera dei Deputati ho deciso di dar spazio a questa iniziativa e far udire a tutti lo straordinario suono che questi violini emettono, trasmettendo una sensazione davvero unica”.
Sarà quindi la dottoressa Zuccalà a presentare il progetto ad Ottobre presso la camera dei Deputati durante un convegno dove presenzieranno tutte le più alte cariche Istituzionali, e in quella occasione si terrà anche un’esibizione con il noto violino a cura del Maestro Benaglia.

Sarà un evento importante, uno di quei momenti in cui la storia, la cultura e l’arte italiana incontrano le altissime tecnologie, anch’esse italiane. Un’occasione per dimostrare come il nostro Paese, seppur con i suoi annosi problemi, riesca ancora ad esprimere le sue eccellenze in maniera unica e distintiva anche perseguendo il sogno dell’immortalità, oggi impossibile ma un giorno chissà…

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