La Russia e gli Stati Uniti si sono accusati a vicenda di manovre pericolose e non professionali che per poco non hanno prodotto una collisione tra due loro navi da guerra in un teatro sensibilissimo: il Mar Cinese Orientale, un bacino in cui si trovano isole contese da Cina, Filippine, Vietnam e altri paesi.
Video of the close encounter between the Russian Warship and US Navy ship in the East China Sea#Russia #US pic.twitter.com/6I2MnYne0C
— CNW (@ConflictsW) June 7, 2019
La flotta russa del Pacifico ha dichiarato che la “USS Chancellorsville”, un incrociatore con missili guidati americano, è arrivata a soli 50 metri dal cacciatorpediniere “Vinogradov”, costretto a intervenire in emergenza per evitare una collisione. Questo secondo la stampa russa che scrive che il Vinogradov era insieme a un gruppo di unità navali e seguiva un percorso parallelo all’incrociatore statunitense quando questo ha cambiato improvvisamente rotta. Avvisato via radio, non ha deviato e ha spinto il russo a una manovra in extremis per evitare l’incidente.
Questa versione degli eventi — che i russi hanno ricostruito senza fornire prove — è stata respinta dalla US Navy, che ha invece denunciato il comportamento della nave russa come “non sicuro e poco professionale” diffondendo pubblicamente alcune immagini (tra l’altro, folklore: in una di vedono un paio di marinai russi seduti al sole sul ponte del cacciatorpediniere mentre si sfiora il disastro). “Mentre operava nel Mar delle Filippine, un destroyer russo […] ha compiuto una manovra poco sicura contro la USS Chancellorsville”, ha detto il portavoce del comandante della Settima flotta degli Stati Uniti, Clayton Doss. “Questa azione non sicura ha costretto il Chancellorsville a spegnere tutti i motori e manovrare per evitare la collisione”.
Il Mar Cinese è un quadrante intasato dalle attività militari, perché gli americani lo usano come ambito per marcare la propria presenza davanti alla ambizioni egemoniche cinesi e per sottolineare la vicinanza agli alleati locali alle prese con la militarizzazione che Pechino ha impresso ad alcuni isolotti contesi. Spesso con gli americani hanno navigato imbarcazioni alleate occidentali – per esempio quelle francesi e canadesi – così come quelle russe si trovano nell’area sotto un allineamento opposto, quello con la Cina, solidificato dal vertice tra Vladimir Putin e Xi Jinping in corso questi giorni a Mosca.
In generale, da qualche tempo il rischio di incidenti tra mezzi militari sta aumentando perché Russia, Stati Uniti, Cina, e altri attori si trovano spesso a muoversi nelle stesse aree, anche a distanze ravvicinate. Inoltre, è aumentato il numero di manovre condotte per provocazione: pochi giorni fa, sopra al Mediterraneo, un caccia russo decollato dalla Siria ha ingaggiato per circa trenta minuti una simulazione di scontro aereo con un pattugliatore americano partito da Sigonella.