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Roma sotto i nazisti. Le interviste immaginarie di Bernardini e Stolfi

Sembra di essere lì durante quei mesi tremendi dell’occupazione tedesca, di ascoltare davvero la voce dei protagonisti. “Roma sotto il giogo nazista. Interviste immaginarie ai protagonisti (veri) di un’epopea” (Rubbettino) è un libro originale e coinvolgente che Enzo Bernardini (generale dei Carabinieri oggi alla guida del comando interregionale del Nordest) ed Emanuele Stolfi (giornalista ed esperto di relazioni istituzionali e comunicazione) hanno scritto per rievocare il dopo 8 settembre 1943, “un momento della nostra storia che non dobbiamo dimenticare” come spiegano nell’introduzione. Interviste immaginarie, ma documentatissime perché basate su materiale dell’epoca, che “consentono” a Pietro Badoglio e Sandro Pertini, Winston Churchill e Franklin D. Roosevelt, Giuseppe Cordero di Montezemolo e Giuliano Vassalli e a tanti altri di spiegare quelle scelte politiche e militari così come al Feldmaresciallo Albert Kesserling di raccontare il punto di vista tedesco.

DA VIA RASELLA ALLE FOSSE ARDEATINE

Il libro scava anche nelle infinite polemiche sull’attentato di via Rasella, che causò la strage delle Fosse Ardeatine, con un botta e risposta di indubbia efficacia tra Carlo Salinari che comandò il Gap centrale autore dell’attentato e Ivanoe Bonomi del Cln che contestò la decisione non sottoposta ai vertici del Comitato. Bernardini e Stolfi forniscono elementi dettagliati sui rastrellamenti del Ghetto e del Quadraro, sulle gesta eroiche di carabinieri e semplici cittadini e sulle torture cui venivano sottoposti i prigionieri a via Tasso, “descritte” dal generale dell’Arma Filippo Caruso.

libro Bernardini-Stolfi

 

 

 

 

 

 

Si arriva allo sbarco di Anzio, alla gioia dei romani prima di capire che l’eccessiva prudenza del generale John Lucas fece sì che i 55mila americani furono dopo un po’ circondati da 70mila tedeschi, tanto che sui muri di Roma comparve la spettacolare scritta “America’ nun ve preoccupate, mo venimo noi a liberavve”, fino al famoso scontro tra il generale americano Mark Wayne Clark e il generale inglese Harold Alexander su chi dovesse entrare per primo a Roma. Com’è noto, la spuntò Clark. La cronologia tra il settembre 1943 e il giugno 1944 chiude un volume molto interessante e utile perché racconta la storia come se fosse cronaca e la rende fruibile a tutti.

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