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Il Sud ha bisogno di una banca, ma 2.0. Parola di Laura Castelli

Ciclicamente torna in auge da almeno una cinquantina di anni la banca per il Mezzogiorno. L’idea non è nuova, visto che la prima banca per il Sud nasce nel 1952, con l’obiettivo di prestare denaro alle imprese che volevano risollevare il Meridione dopo la guerra. A renderla famosa però è stato Giulio Tremonti, nel governo Berlusconi II, sempre con lo stesso intento di favorire le piccole e medie imprese del sud. Anche quell’ipotesi però (allora si parlò di un possibile coinvolgimento delle Poste), è rimasta sulla carta. Ieri però c’è stato un nuovo colpo di scena, nel corso del secondo incontro tra governo e parti sociali, a Palazzo Chigi (ma il 6 agosto si terrà con ogni probabilità al Viminale un nuovo tavolo di Matteo Salvini e della Lega con sindacati e associazioni). A parlarne è stato il ministro dell’Economia Giovanni Tria e per capirne qualcosa in più Formiche.net ha sentito il viceministro al Tesoro, Laura Castelli.

RITORNA LA BANCA DEL SUD

“Il nostro obiettivo”, spiega Castelli, “è rilanciare l’idea di una banca a sostegno del Mezzogiorno ma assolutamente in chiave 2.0, per rivedere il concetto di banca per il Mezzogiorno, sotto un’ottica moderna. In sostanza l’obiettivo è creare un istituto pubblico per gli investimenti al Meridione in grado di mettere insieme le diverse realtà già presenti, da Invitalia al Mediocredito centrale (Mcc). Per questo stiamo lavorando con il ministero dello Sviluppo economico e con quello delle Infrastrutture a questo progetto fondamentale, che faccia leva sugli investimenti pubblici e privati. Il nostro modello è in linea con quello che hanno già fatto Francia e Germania. Il punto di caduta è creare un collettore di altri operatori, che possa sostenere l’intero tessuto industriale nel Meridione. Si tratta di un’operazione che è ben presente nel contratto di governo”.

LA SPONDA DEI SINDACATI

Al vertice di ieri, il secondo in ordine temporale, erano presenti come detto le parti sociali. Le quali, spiega Castelli, sembrano aver dimostrato interesse per l’iniziativa. “Sì, erano presenti molte sigle, alle quali noi abbiamo esposto la necessità di riorganizzare il credito a sostegno del Sud. Il messaggio che abbiamo voluto dare è un po’ quello del riassetto, sulla falsariga del lavoro che è stato fatto con gli incentivi. Non parlerei comunque di probabilità sulla riuscita dell’operazione, che è nel contratto di governo e che già per questo va portata avanti. Io lavoro per portare a casa i risultati è dal primo giorno che ci stiamo lavorando, abbiamo raccontato questa cosa ieri, ma onestamente le dico che ci stiamo lavorando da oltre un anno”.

VERSO LA MANOVRA

Il viceministro in quota M5S conferma poi la grande anticipazione che hanno subito i lavori per la stesura della prossima legge di Bilancio. “La manovra la stiamo già scrivendo, al Tesoro siamo già al lavoro. Si tratta di un’operazione complessa, in più parti. Ma ci siamo già mossi per tempo”.

 

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