“Non c’è stato un disguido politico tra il Movimento e la Lega a Bruxelles per l’elezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione. Ogni forza politica ha assunto una decisione politica consapevole. Per quel che ci riguarda, i rapporti con il nostro alleato di governo non cambiano. Ovviamente le dinamiche politiche all’interno dell’Europarlamento sono diverse rispetto a quelle nazionali. Adesso si aprirà un problema politico nel momento in cui si dovrà votare il commissario italiano. Si tratta certamente di una trattativa in salita. La nuova presidente ha chiesto due nominativi: un uomo e una donna. Non c’è alcun motivo di scontro. Starà al presidente del Consiglio Conte e ai vice Di Maio e Salvini indicare dei nomi per quel che riguarda il commissario italiano. L’obiettivo è che si individui un nome autorevole in grado di rappresentare gli interessi italiani in Europa”.
Parole di Daniela Rondinelli, europarlamentare del M5S che ieri è stato decisivo con i suoi voti a far eleggere la prima presidente donna della Commissione Europea.
I SOVRANISTI
“Vorrei fare una breve valutazione politica di quel che è successo ieri. La stampa italiana ha molto enfatizzato il nostro apporto con i 14 voti decisivi che hanno fatto la differenza. Non dobbiamo però dimenticare che i nostri voti sono risultati decisivi perché ci sono stati un’ottantina di franchi tiratori che le hanno fatto mancare il voto”.
Su quel che è invece successo in casa dei sovranisti, l’eurodeputata commenta così:
“Sinceramente faccio fatica a capire le dinamiche che hanno guidato le loro scelte. Durante il dibattito il portavoce dei sovranisti ha esplicitamente dichiarato che non avrebbero votato per lei. Poi è ovvio che al loro interno polacchi e ungheresi hanno fatto altre scelte. Anche da parte nostra è difficile capire il loro orientamento”.
RISPETTO DEGLI IMPEGNI DELL’ITALIA
L’esponente del Movimento sottolinea che “ieri, con l’elezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea, è stata una giornata molto particolare sia per quel che riguarda il particolare momento dell’Europarlamento sia per il Movimento che raccoglie i frutti della propria coerenza politica. Avevamo anticipato che l’avremmo votata, per molto aspetti il suo programma ricalca il nostro. E poi c’è un altro aspetto, siamo stati coerenti anche rispetto agli impegni assunti dal nostro governo, col presidente Conte, in sede di trattativa al Consiglio europeo”.
OLTRE LA FORZA NUMERICA
A Bruxelles il M5S sta conquistando risultati che vanno anche al di là della propria forza numerica, considerando anche che non fa parte di alcun gruppo e ciononostante, ad esempio, è riuscito un vicepresidente del Parlamento come Fabio Massimo Castaldo.
“Quel che il M5S sta conquistando a Bruxelles è il risultato di un lungo impegno. Negli ultimi cinque anni abbiamo sempre dato il contributo ai lavori parlamentari e lo abbiamo sempre con posizioni non ideologiche. Siamo sempre entrati nel merito delle questioni. Il nostro peso politico nasce da questo. È con le nostre idee che siamo entrati nei processi decisionali, con il lavoro sul campo. Ovviamente non siamo establishment, non ci teniamo ad esserlo. A noi interessa dare i nostro apporto politico di volta in volta, sempre tenendo conto delle esigenze dei cittadini”.
Gli obiettivi della legislatura sono tanti, centrati su alcuni punti cardine. “L’ambiente innanzitutto e poi il pilastro sociale che ci interessa moltissimo, così come il grande obiettivo di concorrere a un riforma della finanza europea. Siamo appena all’inizio”.