Come cambiano le policies ucraine dopo le elezioni parlamentari che hanno consegnato al presidente-comico Zelensky una maggioranza stabile? Se da un lato i rapporti con Mosca sono ancora un enigma, racconta a Formiche.net la giornalista Olga Tokariuk, dall’altro andranno valutati alcuni elementi significativi come il desiderio di Ue del paese e la strategia dei gasdotti.
Gas, geopolitica, Nato e Mosca: la vittoria del partito del Servo del Popolo del Presidente Volodymyr Zelensky sposta gli equilibri?
Di gas non si è parlato durante la campagna elettorale. Sulla geopolitica stiamo alle parole di Zelensky che almeno nella retorica ha detto di voler mantenere la linea osservata fino ad oggi. Ovvero un’Ucraina allineata con l’Ue, che intende aderire alla Nato, che considera la Russia un paese aggressore. Intanto dicono che sarà utile cercare un compromesso e che bisognerà trattare nei format che esistono già, come il processo di Minsk, che in verità molti ucraini considerano fallimentare. È in stallo da anni e non ci sono progressi.
Quale l’elemento che fuoriesce dalle urne?
Nella società ucraina, come abbiamo visto nelle ultime elezioni, c’è molta voglia di cambiamento e bisogno di volti nuovi. Ciò spiega il successo elettorale di Zelensky e del suo partito nato solo un anno fa.
La possibile coalizione con il partito Voce, della rockstar Sviatoslav Vakarchuk, è un’opzione? E cosa porta in grembo la nuova leadership di neofiti?
Non è ancora chiaro se Zelensky avrà bisogno di creare una coalizione con la Voce. Dagli ultimi numeri potrebbe essere autosufficiente: gli occorrono 226 seggi e ne avrebbe ad oggi 247. Per cui per la prima volta nella storia dell’Ucraina indipendente un solo partito avrebbe una solida maggioranza in Parlamento. Ancora ieri se ne parlava con insistenza, oggi di meno. Ma anche in caso di alleanze non è detto che sarebbe Voce il soggetto prescelto da Zelensky. Vi sono altre opzioni.
Verosimili secondo lei?
Sì, perché sono partiti nuovi guidati da volti nuovi. Ma secondo me vi sono differenze nelle loro visioni e nei loro orientamenti: quindi non so se sarebbero compatibili.
Delusione per Batkivshchyna di Yulia Tymoshenko (solo all’8,15 per cento) e per il partito di Poroshenko?
Yulia Tymoshenko si è confermata secondo le previsioni, il suo è un elettorato fatto prevalentemente di anziani e resta stabile da anni. La delusione vera è per Poroshenko, anche se ce lo aspettavamo dopo le presidenziali. Comunque sono sotto il 10 ed è uno stop. Una delle ragioni di questo trend sta nel fatto che le forze cosiddette liberali non sono riuscite ad unirsi e correre con la stessa piattaforma.
I rapporti con Mosca muteranno?
Ancora è difficile dirlo, Zelensky resta un enigma al pari del suo partito. Vi sono dettagli da stabilire, ma dai primi passi emerge che ha meno esperienza rispetto al presidente precedente e potrebbe essere più ingenuo anche nei confronti di Mosca. Qualche tempo fa disse di essere pronto anche ad inginocchiarsi dinanzi a Putin, salvo poi smentire queste sue parole, relegandole a scherzo. C’è un po’ di diffidenza verso di lui in buona parte della società. Potrebbe infatti rivelarsi più filo russo di quanto non si dichiari.
Alla luce delle parole del segretario all’energia Perry che annuncia più gas Usa da esportare, come cambia la dialettica sui nuovi gasdotti (Tap, Eastmed, Turk Stream e Nord Stream 2)?
Il Nord Stream 2 in Ucraina è ampiamente percepito da tutto l’elettorato come una minaccia alla sicurezza energetica ucraina ed alla sua politica economica, perché toglierebbe profitti al paese per il transito del gas. Sicuramente nella visione ucraina le forniture reverse dell’Ue hanno giocato un ruolo mantenendo in piedi l’economia ucraina. Se dovessimo perdere quel denaro la situazione peggiorerebbe, influenzando anche la stabilità politica dell’intera macro regione.
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