Lo aveva anticipato Luigi Di Maio nell’intervista pubblicata da Il Fatto Quotidiano questa mattina, lo ha confermato con un post sul Blog delle Stelle intitolato “Il MoVimento è resiliente: parte il percorso per una nuova organizzazione”. La reazione del Movimento 5 Stelle alla sconfitta politica delle scorse elezioni europee è una nuova organizzazione, spiega il capo politico, che propone una “nuova struttura” diversa da quella che hanno i partiti classici che si poggiano su “decisori solitari”. Da adesso ci si ergerà su una nuova struttura, una segreteria di “facilitatori” che faranno da tramite tra le istanze locali, quelle intermedie e quelle nazionali. Poi deroga alla regola del doppio mandato e possibili alleanze in ambito locale e regionale con liste civiche “amiche”.
CHI SONO I FACILITATORI
“Prevediamo una sorta di segreteria con 18 persone, 12 per aree tematiche e 6 per quelle organizzate – ha spiegato Di Maio a Il Fatto Quotidiano -. Non saranno dei decisori, li chiameremo facilitatori. Dovranno facilitare i processi”. Il leader del Movimento ha poi specificato, sul Blog delle Stelle, come saranno inquadrati: “Abbiamo bisogno di un’organizzazione nazionale per temi e per questioni organizzative e quindi di almeno 16, 18 facilitatori nazionali che si occupino dall’ambiente, alla sicurezza all’innovazione, fino alle questioni legali del MoVimento, alle questioni di comunicazione, alle questioni di organizzazione interna”.
“E poi – prosegue – abbiamo bisogno di facilitatori a livello regionale, che si occupino della formazione, del coinvolgimento di nuove persone che si vogliono avvicinare al MoVimento 5 Stelle, abbiamo bisogno di facilitatori che parlino con tutto quel mondo che vuol venire a parlare col MoVimento e in una regione non sa con chi parlare”.
GARA PER LA SEGRETERIA
La nuova organizzazione dovrebbe partire da fine agosto, primi di settembre, quando gli incarichi per la segreteria saranno assegnati attraverso il voto su Rousseau. “I ruoli – ha detto Di Maio al Fatto – saranno contendibili, ci si potrà candidare presentando dei progetti. Spero che Alessandro (Di Battista) possa dare una mano, c’è bisogno di tutti. Ma vorrei chiarire: si dice sempre che io voglia mettere fuori dal Movimento Roberto Fico, ma con lui ci vediamo ogni 15 giorni. Quanto ad Alessandro, al di là di qualche malinteso, credo che rimanendo nel M5S possa solo rafforzarlo”.
IL MANDATO ZERO
Da una parte figure in grado di facilitare i processi di comunicazione e organizzazione, dall’altro la necessità di non disperdere le esperienze che si sono coltivate nel tempo. Per questo, nel nuovo assetto del Movimento 5 Stelle – che dovrà passare anche il vaglio di Rousseau – è prevista una deroga alla regola del doppio mandato. “Dobbiamo investire molto di più sui nostri consiglieri comunali e municipali e per questo discuteremo insieme del mandato ‘zero’ dei consiglieri comunali, che significa che il primo mandato si neutralizza, è un mandato che non vale per la regola dei due mandati, è il primo mandato in cui si fa esperienza, perché nessuno potrà mai dire che un consigliere comunale nel primo mandato, si arricchisce o gestisce potere”.
APERTURA ALLE LISTE CIVICHE
Altro tema di cui si era discusso proprio all’indomani della conferma di Luigi Di Maio alla guida del Movimento (qui dettagli) era la possibilità di aprire alle alleanze con liste civiche di comitati o movimenti durante le competizioni comunali o regionali. “Dovremo fare una riflessione insieme e capire se su alcuni territori è arrivato il momento di presentarci alle elezioni comunali o regionali insieme a liste di movimenti o comitati con cui abbiamo già collaborato, con cui abbiamo lavorato e con cui è assurdo scontrarci alle elezioni comunali quando ci presentiamo ma è meglio fare squadra e quindi essere più forti”.
RESILIENZA SU ROUSSEAU
Facilitatori, mandato zero e alleanze con le liste civiche saranno la base di quella che Di Maio definisce “un’ulteriore evoluzione del MoVimento, che è la sua capacità di essere resiliente”. Cambiamenti, questi, che saranno messi al voto prossimamente nella piattaforma Rousseau. Le novità proposte, ha spiegato Di Maio al Fatto, sono “la sintesi del lavoro di 20 assemblee regionali e delle mie riunioni con tutti gli eletti a vario livello del M5S. A metà mandato è previsto il recall sul web”. Non ci saranno, però, sedi fisiche (“avremmo dovuto dotarci di tesorerie”) e l’organizzazione locale si baserà sui meet up sparsi nel territorio.