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Salvini come Strache? Ecco che cosa scriveva Formiche.net 2 mesi fa

Oggi sui quotidiani italiani in tanti parlano di complotto e di analogie tra il caso austriaco di Strache e la vicenda che in queste ore riporta al centro del dibattito la questione dei legami tra la Lega di Matteo Salvini e la Russia (e dei possibili finanziamenti che quest’ultima metterebbe a disposizione dei partiti euroscettici).

Vicende diverse, naturalmente. Heinz-Christian Strache lasciò il suo incarico di vice primo ministro in Austria e si dimise da leader dell’Fpö a seguito di un video (girato nel 2017) in cui si lasciò andare ad illegali (e inequivocabili) promesse verso una presunta figlia di un oligarca russo. Una circostanza sufficiente per espellerlo a vita dall’agone politico, indipendentemente dalle eventuali responsabilità penali.

Nel secondo caso, invece, c’è per il momento solo un audio nel quale, secondo la ricostruzione del sito di notizie Buzzfeed che l’ha pubblicato, un collaboratore di Salvini (che ha smentito ogni coinvolgimento) avrebbe trattato con i russi per ottenere – attraverso la vendita di petrolio – un finanziamento con cui mandare avanti la campagna elettorale della Lega per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo. Tutto da verificare e da provare, senza dubbio, come ha sottolineato su queste colonne il professor Giulio Sapelli.

La vicenda, però, rilancia considerazioni politiche, che il direttore editoriale di Formiche.net Roberto Arditti aveva già evidenziato due mesi fa.

In particolare, nell’occasione Arditti rilevò come il caso Strache riguardasse in qualche modo anche l’Italia, poiché il partito Fpö ha nella Lega di Salvini uno dei suoi “alleati” più importanti a livello europeo. E il fatto che potessero esserci oscuri legami (tutti da dimostrare) tra uno dei leader austriaci e Mosca era (e resta) un aspetto che non può essere sottovalutato.

Su questo punto, rilevò Arditti, “molto si è scritto (e non solo relativamente all’Austria) ed occorre quindi essere molto chiari: l’indipendenza della politica in Europa è un bene non negoziabile, cui tutti (nessuno escluso) debbono attenersi. Su questo aspetto tutti gli strumenti legali debbono essere utilizzati perché ne va del l’essenza stessa della democrazia”.

Quindi, proseguì nella sua analisi, “governi, forze dell’ordine, magistrati, intelligence e società civile debbono essere mobilitati a tutti i livelli per difendere la politica europea da interessate attenzioni di questa o quella potenza straniera”.

Infine, concluse Arditti, “c’è l’aspetto italiano, giacché il legame tra Fpö e Lega è forte ed esibito (si veda la foto su Twitter di Salvini e Strache a giugno 2018 a Roma). Nessuno può dire a Salvini che lui deve rispondere dei comportamenti del suo alleato, ma tutti possono pretendere dal leader della Lega parole chiare sul punto. Quindi attendiamo fiduciosi”. Il punto evidentemente non sono i rubli, ma la politica.


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