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Wargame Usa-Ucraina sul Mar Nero. Le preoccupazioni di Mosca

Da venerdì scorso, la Flotta russa del Mar Nero ha alzato le antenne perché nel suo bacino di competenza sono entrate due navi da guerra americane, il cacciatorpediniere lanciamissili “USS Carney” e la “USNS Yuma”, unità di classe Spearhead da trasporto rapido. Le due imbarcazioni sono parte del contingente mobilitato per prendere parte alle esercitazioni congiunte Sea Breeze 2019: gli americani sono arrivati prima di tutti gli altri partecipanti, e anche questo è un segnale in un quadrante delicato che vede l’Ucraina iper-attiva nelle diciannovesima edizione di queste manovre militari.

L’AREA

Geografia minima per ricordare i dossier aperti nell’area: dal Mar Nero è avvolta la penisola della Crimea, che la Russia ha annesso nel 2014; sul Mar Nero, ad est, si affaccia il Donbass, dove il governo di Kiev combatte ancora i separatisti aiutati da Mosca; un angolo del Mar Nero chiuso chiuso a nord-est dallo Stretto di Kerč è il bacino del Mar d’Azov, ambito di confronto geopolitico russo-ucraino dove s’è verificato il più delicato incidente militare tra i due paesi, quando il 25 novembre dello scorso anno gli incursori russi hanno sequestrato tre navi e 24 marinai ucraini accusati di aver violato i limiti territoriali (per Kiev, l’altra sponda della storia e della costa, i russi hanno compiuto un’aggressione non provocata, la prima a insegne scoperte diversamente dai Little Green Men crimeani, un atto di guerra praticamente); a sud del bacino c’è la Turchia, che è diventato un elemento eccezionalista nelle dinamiche regionali, allineata con insofferenza alla Russia per gestire il dossier Siria, ma membro Nato dotato di arsenale nucleare; a sudest la Georgia, che con Mosca ha avuto lo scontro su Ossetia e Abkhazia (divisioni riaccese anche una decina di giorni fa con le proteste a Tiblisi).

IL RUOLO USA

“Il transito del Carney (che è stato spostato dal porto spagnolo di Rota, ndr) verso il Mar Nero e il sostegno a Sea Breeze riaffermano l’impegno della US Navy nei confronti di questa regione vitale e dei nostri stimati partner”, ha dichiarato la vice Ammiraglio Lisa Franchetti, comandante della Sesta Flotta statunitense: “In questo dinamico ambiente di sicurezza, le nostre forze navali dispiegate in tutta Europa rimangono salde e continuano a operare regolarmente con i nostri alleati e partner nel Mar Nero, mentre lavoriamo per garantire stabilità e prosperità regionale”. Le parole di rito non nascondono però un paio di sottolineature a proposito della cooperazione geopolitica con i partner,. Pensare all’Ucraina è logica. Dall’occupazione della Crimea, sia il valore politico sia l’importanza militare di Sea Breeze è aumentato notevolmente.

Gli Stati Uniti considerano il wargame “un gesto essenziale del continuo sostegno all’Ucraina”, scrive in un’analisi il sito dello US Naval Institute. E in effetti, due anni fa, i Seebes, il battaglione costruttori della marina americana, si sono occupati di investire 750mila dollari che il Pentagono gli aveva affidato per riqualificare un’area della base navale di Ochakiv, vicino Odessa (porto dove si trova il Carney adesso), e tirarci su un centro operativo marittimo permanente che viene usato durante le manovre annuali, ma è un avamposto americano nel bacino del Mar Nero per tutto il resto dell’anno. Dal punto di vista tecnico, sono proprio gli Usa, insieme all’Ucraina, a ospitare l’esercitazione e ad aver inviato l’invito a partecipare agli altri paesi.

LE PREOCCUPAZIONI RUSSE

I russi non stanno a guardare, non di certo nel loro cortile. “La nave da guardia Smetlivy della Flotta del Mar Nero ha iniziato a monitorare i passi della nave da guerra degli Stati Uniti. Inoltre, durante l’intero soggiorno del cacciatorpediniere Carney nella zona di responsabilità del Mar Nero, sarà monitorato con l’uso di mezzi digitali e tecnici della flotta “, ha detto il ministero della Difesa russo in una dichiarazione, riportata dal governo russo TASS. I dodici giorni di esercitazioni hanno la funzione di implementare l’integrazione militare tra Stati Uniti, Ucraina e altri partner europei.

Partecipano tremila soldati di 19 nazioni, 32 navi e 24 aeromobili, e insieme a Italia, Francia, Regno Uniti, Canada, Turchia, ci sono anche Georgia, i Baltici, Polonia, Romania, nonché i paesi scandinavi. Tecnicamente è un accerchiamento per Mosca, che soffre questa forte presenza militare Nato sui suoi confini e nelle sue aree di interesse. La scorsa settimana, anche la cinese Xinhua è apparsa interessata alle manovre, in particolare alla parte di queste che – pianificata da Ucraina e Romania – si svolgerà lungo il Danubio. Scenario: l’accesso al Mar Nero dal fiume sarà bloccato dall’ipotetico nemico, i soldati dovranno portare in salvo civili chiusi lungo il corso d’acqua.

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