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Così Dibba e Di Stefano sabotano il dialogo con il Pd (meglio Salvini). E Di Maio…

“Il Movimento 5 Stelle ha oggi un potere contrattuale immenso. Tutti ci cercano. Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa. Soprattutto perché non mi dispiacerebbe un Presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle. Ho visto inoltre porte spalancate da parte del Pd”. Alessandro Di Battista entra a gamba tesa nel dibattito sul dialogo tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico per la creazione di un possibile governo giallorosso. E i contenuti del post di Di Battista non dispiacciono al leader del Movimento: “Io e Alessandro (DI Battista, ndr) ci sentiamo sempre, quello che ha espresso è un concetto legittimo, sano per democrazia” ha detto ai giornalisti Luigi Di Maio dopo un incontro con Manlio Di Stefano.

Mentre è in corso l’incontro tra il Pd e i responsabili dei gruppi parlamentare M5S, ecco il post di Di Battista su Facebook: “Il Movimento 5 Stelle ha oggi un potere contrattuale immenso. Tutti ci cercano. Un potere del genere è essenziale sfruttarlo nell’esclusivo interesse dei cittadini”. Alzare la posta sempre di più, insomma, perché sono i 5 Stelle a dettare l’agenda, come ha sottolineato un altro esponente storico del Movimento, Manlio Di Stefano.

E la posta sono essenzialmente due punti: il taglio dei parlamentari e le concessioni autostradali ai Benetton. “Pretendo due cose: 1. il taglio dei parlamentari 2. la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton. Sono convinto che questi due obiettivi si possano raggiungere in questa legislatura, nella prossima sarebbe molto più difficile”, scrive Di Battista, non prima di aver chiarito che M5S non ha nessuna paura di andare al voto, se necessario.

“Io sono convito che andando al voto adesso – spiega l’esponente M5S -, presentandoci compatti e facendo una grande campagna elettorale, prenderemmo valanghe di consensi. Perché Salvini è molto più debole di quanto appaia e perché se si andasse al voto il Pd ci arriverebbe spaccato in 2,3 o 4 pezzi”. “Ciononostante – aggiunge -, e lo dico da cittadino, non vorrei mai che la prossima legge di bilancio la scrivesse l’Unione Europea e tale rischio è altissimo votando a fine ottobre”.

Posta altissima, insomma, con un destinatario ben preciso: il Partito democratico. Di Battista, nel suo post che vede, ricordiamolo, la condivisione del leader del Movimento, Luigi Di Maio, plaude alle nuove aperture della Lega di Matteo Salvini: “Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa. Soprattutto perché non mi dispiacerebbe un presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle”. Matteo Salvini, infatti, avrebbe proposto a Luigi Di Maio di proseguire con il governo gialloverde, offrendo tra l’altro allo stesso Di Maio Palazzo Chigi. Un’indiscrezione non smentita, in queste ore, da Di Maio, che ha preferito non rispondere alle domande dei giornalisti sul tema.

“Ieri sono stato al Quirinale e ho detto chiaramente che il nostro obiettivo sono i 10 punti e li ho elencati – ha precisato Di Maio -. Il primo è il taglio dei parlamentari”. E ha aggiunto: “Ora c’è un tavolo di confronto con il Pd. Mi auguro che a questo tavolo si chiariscano le idee sul taglio”.

Si alza il tiro, ma il bersaglio è ancora lontano.

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