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Allarme Italia! A suonare il campanello è il capo della Fed

La crisi politica italiana preoccupa gli Stati Uniti, o meglio la loro banca centrale. La caduta del governo gialloverde in pieno agosto è finita direttamente nel discorso che Jerome Powell, il governatore della Federal Reserve, ha tenuto da Jackson Hole. Dalle montagne del Wayoming, il numero uno della banca centrale Usa ha spiegato che dall’ultima riunione dell’Fomc del 30-31 luglio scorsi (quando tagliò i tassi per la prima volta da oltre 10 anni) sono successe tante cose.

“A cominciare dall’annuncio di nuovi dazi Usa del 10% su 300 miliardi di dollari di importazioni cinesi”, ma soprattutto “eventi geopolitici” che hanno fatto notizia nelle ultime tre settimane “incluse la crescente possibilità di una hard Brexit, le tensioni crescenti a Hong Kong e la caduta del governo italiano: abbiamo rinvenuto ulteriori prove di un rallentamento globale, soprattutto in Germania e Cina. Degli eventi hanno dominato in queste settimane, tra questi la dissoluzione del governo italiano”, ha precisato il numero uno della Fed.

Powell ha fatto notare un aspetto e cioè che “i mercati finanziari hanno reagito con forza a questo quadro turbolento e complesso. I mercati azionari sono stati volatili. I tassi a lunga scadenza nel mondo sono scesi notevolmente vicino ai minimi post crisi”. In questo contesto, ha concluso Powell, “stiamo esaminando gli strumenti di politica monetaria che abbiamo usato in tempi calmi e di crisi e ci stiamo domandando se dovremmo ampliare la nostra cassetta degli attrezzi”. Quest’ultimo riferimento è al rallentamento dell’economia globale che certamente non lascia fuori gli Stati Uniti.

La banca centrale Usa agirà “in modo appropriato per garantire il mantenimento dell’espansione economica del Paese, in un momento in cui vi sono rischi significativi dovuti al deterioramento della crescita globale”, ha garantito Powell. Ma il presidente Donald Trump, i cui rapporti con Powell non sempre hanno funzionato, non sembra essere soddisfatto. Tanto da chiedersi tu Twitter se il vero nemico degli Stati Uniti sia il governatore o la Cina.

“Come al solito, la Fed non ha fatto nulla, è incredibile come possano parlare senza sapere o chiedere che cosa sto facendo, che verrà annunciato a breve”, aggiunge l’inquilino della Casa Bianca, secondo cui “abbiamo un dollaro molto forte e una Fed molto debole”. E allora, si è chiesto Trump, chi è il nostro nemico principale, Jay Powell o il presidente Xi?”

 

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