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Chi lo lancia più lungo? Il giorno dei missili di Russia, Iran e Corea del Nord

A una settimana di prove simili – e dopo la fine dell’accordo sull’intelligence tra Corea del Sud e Giappone -, Pyongyang avrebbe lanciato due missili sul mare. In un comunicato, la Corea del Sud ha sostenuto che il regime nordcoreano ha sparato due proiettili non identificati al largo della sua costa orientale. I missili sarebbero partiti dalla provincia nordorientale di Hamgyong. Il Giappone ha riferito che i due razzi sono caduti nelle loro acque, all’est del Paese. Questo sarebbe il settimo lancio di Pyongyang da quando è avvenuta la riunione tra Donald Trump e Kim Jong-un.

A inizio settimana Stati Uniti e Corea del Sud hanno terminato le loro regolari esercitazioni militari congiunte, che il regime nordcoreano ha definito “prove di invasione”, per cui è pronta a difendersi e resistere. Proprio con i missili.

I SOTTOMARINI RUSSI

Per rispondere in maniera “simmetrica” agli Stati Uniti, anche la Russia ha realizzato due prove di lanci di missili balistici da sottomarini atomici nelle acque dell’Artico, dove tra l’altro sta per arrivare l’Akademic Lomonosov, la prima centrale nucleare galleggiante russa.

Il ministero della Difesa russo ha informato che i sottomarini nucleari Tula e Yuri Dolgoruky hanno effettuato il lancio di missili balistici intercontinentali nelle acque del Mare di Barents, nell’Oceano Artico: “Il 24 agosto, nell’ambito del piano di addestramento di combattimento, i missili balistici Sineva e Bulava sono stati lanciati con successo dai  sottomarini strategici”. Uno dei missili è SS-NX-30, secondo la Nato, mentre l’altro è SS-N-23 Skiff e può aggirare qualsiasi scudo anti-missile. Entrambi hanno una capacità di raggiungere 8mila chilometri e hanno colpito la mira di Chizh (nella regione di Arjanguelsk) e Kura (nella penisola di Kamchatka).

IL SUCCESSO IRANIANO

Infine, l’Iran, che ha testato “con successo” un nuovo missile. Il comandante dei Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran), generale Hossein Salami, ha annunciato la prova del razzo iraniano. Secondo l’agenzia Tasnim, il comandante ha riferito l’importante giornata per l’Iran, senza però fornire dettagli sul missile: “Il nostro Paese è sempre un’arena per testare una varietà di sistemi di difesa e strategici nel quadro di una crescita della nostra forza di deterrenza […] La sicurezza del Golfo persico è nelle mani della Repubblica islamica dell’Iran e i nostri nemici non potranno colpirla”.

Giovedì era stato presentato il sistema di difesa missilistico terra-aria Bavar 373, definito dal vice ministro iraniano della Difesa, generale brigata Shahrokh Shahram, il “migliore”, molto meglio dei missili statunitensi Patriot e del sistema russo S-300.

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