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Né Renzi né Salvini (ma Giorgetti…). Aspettiamo Mattarella. Parla Frusone

Un dialogo con Salvini? Lui non è più credibile, a differenza di Giorgetti. Dialogo con il Pd? Ancora non c’è stato, ma non andremo mai con Renzi. Conte? Su di lui nessun dubbio, è stato un grande premier. A parlare è Luca Frusone, deputato del Movimento 5 Stelle al secondo mandato alla Camera e presidente della delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare della Nato raggiunto telefonicamente da Formiche.net dopo il dibattito in Senato sulla crisi di governo.

Conte ha detto che si dimetterà, ha sentito il suo discorso?

Il presidente Conte è stato eloquente, ha usato parole dure, ma giusto contro Salvini che sta portando l’Italia a una destabilizzazione preoccupante solamente per motivi elettorali o per qualche mojito di troppo. Per il presidente Conte l’esperienza di questo governo finisce qui, quindi rimaniamo in attesa di capire cosa vuole fare l’altro Presidente, quello della Repubblica e ci saranno due mandati esplorativi per vedere se una nuova maggioranza è possibile.

Ci sono stati dei contatti con le altre forze politiche, ad esempio con il Pd?

Non credo che ci siano stati particolari contatti per stabilire se una maggioranza alternativa è possibile. Tutto quello che è stato detto fino a ora è frutto della fantasia di Salvini che non sapendo cosa fare ha iniziato a parlare di una presunta alleanza con il Pd, perché spaventato dal pastrocchio che ha combinato. In realtà non ci sono stati contatti, come ha confermato gli scorsi giorni Di Maio. Figuriamoci se possiamo avere un dialogo con Renzi.

E con Zingaretti? Di fatto è lui il segretario del Pd…

Ancora non c’è stato un vero e proprio dialogo, ci sono stati degli scambi informali con altri colleghi per condividere opinioni, ma non c’è stato nulla di ufficiale, anche perché molto dipende da quanto deciderà il Presidente della Repubblica.

Salvini parlando al Senato ha detto: “Portiamo a termine questa esperienza: : tagliamo i parlamentari e facciamo la manovra, poi andiamo al voto”. Una proposta realizzabile?

Lui non è assolutamente credibile. Ci potremmo ritrovare tra una settimana nella stessa condizione di incertezza, quindi lui dovrebbe fare il famoso passo di lato come aveva fatto Grillo, e lasciare spazio a interlocutori più credibili.

Come chi?

Ad esempio Giorgetti, che ha mantenuto un atteggiamento più istituzionale e stabile. Anche la Lega dovrebbe fare i conti al suo interno per capire se la guida di Salvini è quella di cui hanno bisogno in questo momento. Ma Salvini ha anche fatto male i conti…

Cosa intende.

Se il Presidente Mattarella sceglie di dare il mandato esplorativo ai presidenti di Camera e Senato e poi si arrivasse, comunque, a sciogliere le Camere a settembre, passerebbero 60 giorni per arrivare a elezioni, quindi novembre. Poi, anche con un governo monocolore, il tempo per le nomine e il giuramento porterebbe le scadenze a dicembre. Bisognerebbe votare allora la manovra, almeno il primo passaggio, ma chi ci avrà lavorato nel frattempo? Salvini si è fatto male i conti persino sui tempi. Ora tocca a lui proporre soluzioni per una situazione che lui ha creato.

In che senso?

Già in passato siamo andati sopra i nostri valori alleandoci con un’altra forza politica e arrivando al contratto di governo, lanciando una stagione di accordi programmatici seri e ora non spetta a noi decide e o sacrificarci per risolvere questa crisi. Se ne faccia carico colui che l’ha creata.

Beh ma una proposta da Salvini è arrivata, oggi al Senato… Con Salvini fuori dal governo sareste disposti a dialogare ancora con la Lega?

È tutto da vedere. Dipende anche da altre variabili, lui fuori e gli altri? In realtà c’è ancora molto da fare e tutto è troppo prematuro.

Però non è escluso?

Noi non escludiamo niente, ma dobbiamo capire cosa succederà e cosa farà il Presidente della Repubblica. Dopodiché possiamo ascoltare chiunque, ma non è detto che dialogare con qualcuno significa necessariamente accettare quello che fa. Prima di tutto aspettiamo di vedere cosa mettono gli altri sul tavolo, poi decideremo e valuteremo.

In tutto questo che ruolo avrà Conte?

Conte è il rimpianto più grande che abbiamo. Ci dispiace molto vedere una persona del suo valore terminare questa esperienza per colpa di interessi partitici di uno come Salvini. Per noi è stato dall’inizio una figura istituzionale al di sopra delle parti. Sulla figura di Conte noi non abbiamo alcuna perplessità.


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