“Rifarei tutto quello che ho fatto. Tutto”. Apre con queste parole il suo discorso al Senato Matteo Salvini, dopo essere passato dai banchi del governo a quelli della Lega, accanto ai senatori del suo partito. Ma se può sembrare una chiusura, quella di Matteo Salvini è in realtà un’ulteriore prova di apertura al Movimento 5 Stelle. “Se volete completare le riforme noi ci siamo. Se volete governare con Renzi auguri…”, ha detto Salvini rivolto ai 5 Stelle, a ribadire la disponibilità, ancora una volta e come negli scorsi giorni, a proseguire l’esperienza di governo per portare a termine la riforma dei numero dei Parlamentari e la manovra finanziaria.
“Se c’è già un accordo di potere e spartizione tra M5S e Pd, lecito, ditelo agli italiani, spiegate cosa intende fare – dice Salvini -. Secondo me è irrispettoso nei confronti del popolo italiano. Se non è così, invece, e c’è voglia di costruire, di terminare un percorso virtuoso, facciamo il taglio dei parlamentari, blocchiamo l’Iva e andiamo al voto. Se volete noi ci stiamo per ultimare il percorso”, ha proseguito il leader della Lega, che ha poi chiarito: “La via maestra è chiedere ai nostri datori di lavoro, che sono i cittadini italiani. L’Iva non aumenta se si vota a ottobre”.
E prima della proposta di “portare a termine l’esperienza di governo”, Salvini ha però risposto alle parole del presidente del Consiglio, che nel suo discorso al Senato non ha lesinato critiche. “Bastava il Saviano di turno per questi insulti, un Travaglio, un Renzi, non il presidente del Consiglio. Anche perché noi abbiamo a cuore l’Italia che sarà non domani mattina, ma l’Italia del 2050”.
E se il presidente del Consiglio ha ricordato, tra gli altri, il caso Savoini, il cosiddetto Rubligate, Matteo Salvini ha ricordato il caffè tra Conte e Merkel. “A proposito di interessi di partito, a me non è mai capitato di parlare con Merkel chiedendo consigli per come vincere la campagna elettorale perché Salvini ha chiuso i porti…”, ha detto Salvini, ricordando il video rubato del caffè tra il premier e la cancelliera tedesca. “Ho chiuso i porti, l’ho fatto e lo rifarò: in Italia si arriva se si ha il permesso di arrivare”.