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La Open Arms deve entrare in Italia. Così i giudici del Tar “bocciano” Salvini

La nave Open Arms deve entrare nelle acque territoriali italiane per consentire la valutazione di tutte le criticità a bordo e dunque lo sbarco di quei migranti in precarie condizioni. Lo ha deciso il Tar del Lazio (Sezione Prima Ter, presidente Leonardo Pasanini) accogliendo il ricorso presentato dai legali della Foudacion Proa (Pro Activa Open Arms) contro il provvedimento del 1° agosto scorso firmato dai ministri Matteo Salvini, Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli che vietava l’ingresso nelle acque italiane. Il ministro dell’Interno ha reagito annunciando il ricorso al Consiglio di Stato e un nuovo provvedimento di divieto di ingresso nelle acque italiane motivandolo con nuovi fatti che si sarebbero aggiunti a quelli oggetto del provvedimento. Si profila dunque anche uno scontro giuridico perché non si darebbe seguito a una decisione della magistratura.

La nave spagnola, con 137 persone a bordo da due settimane, ha intenzione di dirigersi verso un porto italiano, probabilmente Lampedusa, e le autorità italiane dovrebbero verificare le condizioni a bordo “anche se sono tutti in condizioni di criticità dopo un periodo così lungo”, ha detto a Formiche.net l’avvocato Arturo Salerni, uno dei legali promotori del ricorso. Il Tar ritiene fondato l’eccesso di potere “per travisamento dei fatti e violazione delle norme del diritto internazionale” basandosi proprio sul provvedimento del governo che, nelle premesse, riconosce come l’imbarcazione soccorsa dalla Open Arms in area Sar libica fosse in “distress, cioè in situazione di evidente difficoltà” per cui, secondo i giudici, appare “contraddittoria” la successiva valutazione fatta nel provvedimento che ha ipotizzato il “passaggio non inoffensivo”.

Il Tar, dunque, ha autorizzato l’ingresso nelle acque italiane in base alla documentazione medica e psicologica prodotta per “prestare l’immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli, come del resto sembra sia già avvenuto per i casi più critici”. Il ministro Salvini, prima che fosse resa nota la decisione del Tribunale amministrativo, aveva detto di non vedere motivi per lo sbarco che gli era stato chiesto dal presidente Giuseppe Conte. Nell’annunciare il nuovo divieto, Salvini ha ribadito che la Open Arms è rimasta a lungo in aree Sar libica e maltese e che ha “l’obiettivo politico” di portare le persone in Italia.

Va ricordato che la decisione del Tar riguarda solo la Open Arms mentre altre centinaia di migranti sono a bordo della Ocean Viking: per entrambe le navi le condizioni del mare stanno peggiorando creando seri problemi.

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