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La Polonia prova a mediare fra Ucraina e Russia. Macron di traverso?

Qualcosa si muove nell’intricato dossier ucraino. Dopo anni di accuse reciproche sul mancato rispetto degli accordi tra Kiev e Mosca, nell’agosto più complicato per Vladimir Putin emergono margini per ritentare l’apertura del dialogo, ipotesi che passa da Varsavia e potrebbe arrivare fino a Londra e Washington.

L’APERTURA DEL FORMATO NORMANDIA

La proposta lanciata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo scorso mese per ammettere anche Stati Uniti e Regno Unito nel “Formato Normandia” (il gruppo che monitora il rispetto degli accordi di Minsk), ha trovato la sponda del capo della diplomazia polacca Jacek Czaputowicz. Una sponda importante, considerando gli ottimi rapporti che il premier Andrzej Duda può vantare con Donald Trump e l’ambizione di Varsavia a essere primo partner degli Usa nell’Unione europea. Nel frattempo, tra meno di una settimana Putin sarà a Parigi per incontrare Emmanuel Macron, e sul tavolo c’è anche il rinnovo del Formato Normandia.

POSSIBILI NOVITA’

“Sono consapevole della proposta del presidente Zelensky di invitare anche Usa e Regno Unito, e credo sia positiva; una strada da seguire”, ha detto Czaputowicz, invitando a “ipotizzare nuovi formati” rispetto a quelli esistenti. Creato nel 2014 a margine delle celebrazioni per l’anniversario del D-Day, il Formato Normadia conta i rappresentati di Francia, Regno Unito, Ucraina e Russia, ma dal 2016 non si è più riunito, preda dell’immobilismo scaturito dalle reciproche accuse sul rispetto degli accordi. Gli accordi sono quelli di Minsk, conclusi dal Gruppo di contatto trilaterale dell’Osce che comprende Russia, Ucraina e le due autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk, per un completo cessate-il-fuoco, il ritiro degli armamenti dalla linea di contatto, lo scambio di prigionieri e uno statuto speciale per i due suddetti territori.

IL COLLOQUIO TRA I DUE PRESIDENTI

Negli ultimi anni proposte di riattivare il Formato sono giunte a più riprese, con tanto di ipotesi di coinvolgere altri Paesi, tra cui anche Cina e Italia (non certo adesso), per dare una scossa ai negoziati. L’opportunità di rilanciarne i lavori sembra oggi più concreta. Il presidente Putin ha “un atteggiamento positivo” nei confronti dell’ucraino Zelensky, ha tenuto ha precisare Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, commentando la recente telefonata tra i due. Da Mosca dunque non si chiude la porta all’allargamento del Formato, anche se, “poiché Putin è un negoziatore piuttosto pragmatico, attribuisce maggiore importanza all’attuazione degli accordi precedentemente raggiunti che alle conversazioni telefoniche”, ha aggiunto Peskov.

LE CONDIZIONI DI KIEV

Eppure, “la comunicazione tra i due capi di Stato può certamente essere valutata solo positivamente”. Da Kiev commentano similmente la conversazione: “il presidente Zelensky ha chiesto un cessate-il-fuoco, il ritorno dei marinai (quelli coinvolti nella crisi allo Stretto di Kerch dello scorso novembre, ndr) e di nuovi scambi di prigionieri”. In più, specifica una nota, “ha invitato i leader del Formato Normandia a convocare urgentemente una riunione per preservare il processo di pace e concordare i prossimi passi finalizzati alla risoluzione finale del conflitto”.

SCENARI IN EVOLUZIONE

L’obiettivo comune sembra superare uno stallo che da tempo sta aumentando l’incertezza sugli sviluppi futuri. L’Ucraina vuole evitare tempi lunghi che favorirebbero i russi, normalizzando tanto l’occupazione della Crimea, quanto l’autoproclamata indipendenza nel Donbass. Putin, alle prese con tante beghe interne, tra incidenti militari, opposizioni e crisi economica, sembra predisposto a riprendere il dialogo, ma non per forza lo sarebbe a un allargamento del dossier con Usa e Uk. Invitare Stati Uniti e Regno Unito al tavolo negoziale (ammettendo che accettino la proposta) rinvigorirebbe il fronte considerato avverso dai russi, anche se potrebbe altresì rappresentare una mano tesa da poter poi rivendicare poi nella discussione sul tema più caro a Mosca: lo status speciale a Donetsk e Luhansk. Indicazioni importanti arriveranno la prossima settimana da Parigi. Putin incontrerà Macron. Il presidente francese potrebbe aggiungere nuovi elementi. Non è da escludere l’eventualità che sia proprio lui a scartare l’ipotesi di aprire il Formato Normandia a Usa e Uk. Con Donald Trump i rapporti non sono buoni; con il Regno Unito di Boris Johnson le strade sembrano ormai divise.

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