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No al voto! Economist, New York Times e mercati all’unisono. Messaggio ai 5 Stelle

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha dato cinque giorni di tempo ai partiti per trovare un compromesso su un nuovo governo che sia solido, credibile e duraturo. L’Italia ha quanto mai bisogno di una gestione seria e responsabile e il Capo dello Stato ha fatto capire chiaramente che se le tre condizioni sopra non verranno soddisfatte, l’unica strada sarà restituire la parola all’elettorato, convocando le elezioni anticipate.

Saranno cinque giorni lunghi, fatti di attesa, contrattazioni fra le varie forze politiche in campo, fughe di notizie e smentite. Tanto vale mettersi tranquilli e aspettare con pazienza e una buona dose di fiducia e speranza quelle che saranno le decisioni prese dai vari partiti e dal Presidente Mattarella. Questo, almeno, è l’atteggiamento scelto in queste ore dai mercati. Questa mattina infatti lo spread fra BTP decennali e i titoli di Stato tedeschi ha aperto in calo a 193 punti, dopo aver toccato un minimo di 190, segno che gli investitori per primi vogliono capire come finirà questa crisi agostana, arrivata come un fulmine in un cielo poco sereno, ma quando meno ce lo si aspettava.

E mentre il Paese si divide fra chi vuole andare alle urne e chi spera di non essere costretto ad andare al voto con queste alternative, un richiamo importante alla responsabilità e alla formazione di un governo formato da Movimento 5 stelle e Partito Democratico è arrivato da due importanti testate della stampa straniera.

Il New York Times sottolinea come questa potrebbe essere un’opportunità interessante per i 5 Stelle, che, secondo il quotidiano americano “nell’ultimo anno sono stati canninabalizzati e umiliati dal loro ex alleato di coalizione”. Un governo con il Partito democratico, con il quale di certo il movimento fondato da Beppe Grillo non è in buoni rapporti, avrebbe il duplice pregio di evitare ai pentastellati un bagno di sangue alle urne e di tenere lontano dal potere per anni il leader della Lega, Matteo Salvini.

“Tifa” per un esecutivo giallo rosso anche l’Economist, anche se, il settimane inglese, parte da un ragionamento diverso e all’inizio della sua analisi scrive chiaramente che in Italia “è tempo di governare, non di fare campagna elettorale”. Il settimanale della City è consapevole del fatto che un esecutivo targato 5 Stelle Pd non rifletterebbe la volontà dell’opinione pubblica italiana. Ma la situazione economica è troppo delicata. L’Economist sottolinea quanto una alleanza con il Pd sia difficilissima da gestire e per questo si rivolge a Di Maio, spiegando che deve convincere il suo partito ad allearsi in modo serio e proficuo con una formazione che arriva da quella “vecchia politica” che il movimento, almeno nelle intenzioni, voleva spazzare via.

È interessante notare come entrambe le testate considerino il capo politico del Movimento 5 il potenziale role player della situazione, con un Pd al momento in secondo piano, ma che ha anche molto meno da perdere.



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