Mentre il Quirinale inizia l’ultimo, decisivo giro di consultazioni per risolvere la crisi politica innescata dalla sfiducia leghista al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (con la “e”), al dimissionario premier arriva un endorsement (forse) inaspettato. Quello di Donald Trump.
Starting to look good for the highly respected Prime Minister of the Italian Republic, Giuseppe Conte. Represented Italy powerfully at the G-7. Loves his Country greatly & works well with the USA. A very talented man who will hopefully remain Prime Minister!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 27, 2019
“Comincia a mettersi bene per Conte” scrive Trump – che inizialmente lo chiama “Giuseppi”, con “i”, forma di storpiatura grammaticale dovuta alla pronuncia dall’inglese, diventato già lo scorso anno il marker di simpatia che aveva accompagnato l’italiano durante la visita alla Casa Bianca; poi Trump cancella e corregge il tweet.
“Ama molto il suo Paese e lavora bene con gli Stati Uniti. Un uomo di grande talento che spero rimanga Primo Ministro!” scrive Trump in un tweet che è più di un messaggio alla politica italiana. Ed è quel “lavora bene con gli Stati Uniti” che segna il faro da seguire per il prossimo – qualsiasi colore abbia – esecutivo.
Trump allunga la vita al premier, come già ha fatto sapere, ne apprezza le posizioni moderate, l’arte di mediazione tra il trambusto gialloverde, le visioni politiche in comunione con gli Usa. Si apre uno scenario del tutto diverso all’interno delle frenetiche trattative politiche in corso per stabilizzare l’Italia.
La situazione della Penisola è una tappa mentale dell’amministrazione americana, un pensare all’Italia in un momento delicato come questo. Il tweet marca un interesse della Casa Bianca per quel che succede nel nostro paese. Un’informazione nemmeno troppo sibillina che dovrebbe far alzare le antenne a chi sta lavorando per il futuro del paese. Una traiettoria, la partnership atlantista, da tenere come rotta principale per il prossimo governo (Conte?).