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5G e Golden Power, il governo fermi (per davvero) la Cina. Parla Centemero

Il nuovo decreto su 5G e Golden Power? “Un passo in avanti, ma non certo sufficiente, da solo, a garantire una piena sicurezza degli asset strategici e di interesse nazionale”.
Semmai, “si tratta dell’inizio di un percorso che, dopo il passaggio della misura in Consiglio dei ministri, dovrà procedere con l’approvazione degli atti necessari a rendere effettivo quanto deciso”.
Dopo l’appello di ieri del numero due di Forza Italia Antonio Tajani dal palco di Atreju, a chiedere di mantenere alta l’attenzione su questi temi oggi è la Lega, che attraverso il suo capogruppo in Commissione Finanze della Camera Giulio Centemero ribadisce a Formiche.net la linea salviniana – in sintonia con quella di Washington – chiusura nei confronti dell’espansionismo cinese e dell’entrata nelle nuove reti di colossi di Pechino come Huawei e Zte.

L’INTERROGAZIONE DELLA LEGA

Con un’interrogazione appena depositata e rivolta al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro dell’Economia e delle finanze, Centemero sollecita l’esecutivo ad agire celermente. “Saranno determinanti – sottolinea – i tempi di emanazione dei Dpcm per rendere le misure pienamente operative”. Il riferimento, spiega il deputato leghista, è innanzitutto alle reti e “al compito del legislatore prevedere fattori di vulnerabilità che potrebbero compromettere l’integrità delle reti inerenti ai servizi di comunicazione elettronica basati sulla tecnologia 5G e dei dati che vi transitano”, ma anche alla necessità di proteggere le infrastrutture finanziarie italiane.

L’INFRASTRUTTURA FINANZIARIA

“L’offerta della Borsa di Hong Kong – dunque della Repubblica Popolare cinese – è nei confronti di London Stock Exchange, e dunque anche di Borsa Italiana. Dovrebbe costituire un campanello d’allarme. Quest’ultima conserva dati sensibili delle aziende italiane e gestisce la piattaforma Mts, dove si negozia il debito pubblico italiano, ma anche di altri Paesi come Israele”, evidenzia Centemero parlando della sua interrogazione. Che aggiunge: “Sul Golden power, come detto, mancano da approvare ancora dei decreti. Ma il tema si pone anche in chiave di alleanze strategiche del Paese. Finora il Movimento 5 Stelle si è adagiato su posizioni filocinesi. Ora sembra cambiare rotta, ma manca ancora una chiara posizione geopolitica, che sui temi della sicurezza non può che essere atlantica. Ciò non significa non dover stipulare alleanze o attrarre investimenti di imprese estere, ma che bisogna farlo con dei limiti ben chiari”.

L’INNOVAZIONE NECESSARIA

Manca infine, a detta di Centemero, una chiara politica industriale sul tema dell’innovazione, sulla quale il deputato chiede risposte. “Il governo”, conclude, “deve creare un framework che punti all’obiettivo di avere una nazione connessa, innovativa, dinamica. La smart nation non può essere solo uno slogan: serve adottare le best practice esistenti, come quelle di diverse regioni del Paese a guida leghista”.

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