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#AmericanDemo – Un sorprendente Iowa all’ombra dell’impeachment

Di ritorno dalla cittadina di Marshalltown, 52 miglia a nord est di Des Moines, arriva la notizia del giorno, forse anche dell’anno. Nancy Pelosi ha annunciato l’indagine per un possibile impeachment di Donald Trump dopo lo scandalo Ucraina.

Già sabato scorso al Polk County Steak Fry moltissimi candidati avevano chiaramente chiesto che i Dems procedessero lungo questa strada. Magari nei prossimi giorni scriverò di come i media stanno raccontando la vicenda.

Intanto l’Iowa si sta dimostrando un posto sorprendente. Avevo oggettivamente qualche pregiudizio, e invece vedo uno Stato in cui le comunità sono più forti e meno disgregate. A Marshalltown, 20mila abitanti, città colpita un anno fa da un devastante tornado, sono molto orgogliosi delle loro scuole e dei loro studenti, che sono oltre 2000, un numero relativamente alto, almeno da queste parti. Quando ci hanno mostrato il palazzetto dello sport della scuola improvvisamente ci è sembrato di stare in uno di quei film sui licei americani. Allego foto di uno dei vari parquet da gioco.

Su qWhatsApp Image 2019-09-25 at 03.59.14uesto parquet si gioca a calcio, e sapete perché? Perché negli ultimi anni la popolazione dei latinos è decisamente cresciuta e i ragazzini di origini ispaniche vogliono giocare a soccer, come gli americani chiamano il calcio. Abbiamo parlato con alcuni rappresentanti del consiglio comunale, della scuola e della polizia e ci hanno spiegato che sono vent’anni che lavorano su sistemi positivi di integrazione per far sì che i nuovi immigrati si sentano davvero a casa propria. Mi piacerebbe che venissero in Italia a spiegare un po’ di cose, ma temo che nemmeno la loro saggezza e la loro esperienza sarebbe d’aiuto.WhatsApp Image 2019-09-25 at 04.09.47

 

In ogni caso, qui lavorano tutti e c’è un gran bisogno di manodopera, cosa che sicuramente rende più facile coniugare accoglienza e inclusione. La disoccupazione è intorno al 3%, 1/5 dei lavori sono direttamente o indirettamente legati all’agricoltura e alla lavorazione dei prodotti agricoli e di allevamento.

 

L’Iowa è il primo produttore negli Stati Uniti di mais, maiale, uova, ma anche di etanolo e biodisel. L’85% del terreno è usato per l’agricoltura, 1/3 dei suini negli Usa è allevato qui, 185 Paesi importano prodotti dall’Iowa. Insomma l’antico mestiere del contadino, dell’agricoltore, del farmer per essere precisi, in Iowa è ancora parecchio in voga, anche se di antico non ha proprio nulla: dall’ingegneria genetica all’utilizzo dei big data, l’agricoltura è un’industria fiorente e moderna.

E a proposito di farmer, l’altra sera siamo stati a cena in una farm, una fattoria, a Minburn nella Contea di Dallasa, dai coniugi Hill, due splendidi ultra settantenni (Dio li benedica e mi conservi in futuro come loro) che molto spesso aprono la loro casa ai visitatori dei progetti internazionali. Hanno cavalli, due piccoli stagni, ettari ed ettari di campi coltivati a mais e di boschi di noce americana.

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Abbiamo mangiato pannocchie di mais dolce con burro, bistecche di manzo con pomodori freschi e un’insalata con mirtilli mela e dressing allo yogurth. Il vino era californiano, la limonata invece è stata fatta direttamente dalla signora Hill, un’insegnante ormai in pensione che parla dei suoi studenti ancora con occhi innamorati e commossi. Ci siamo sentiti davvero a casa, è stato davvero bello, forse la cosa più intimamente emozionante di questo viaggio. D’altronde un napoletano in America soffre facilmente di nostalgia.


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