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La Brexit miete vittime e manda a picco Thomas Cook

Il Regno Unito in pieno caos da Brexit perde un pezzo della sua industria e del suo Pil. Dopo 178 anni di storia infatti il colosso dei viaggi britannico Thomas Cook ha dichiarato il fallimento, sospendendo questa mattina gli scambi sulle proprie azioni quotate alla Borsa di Londra. Tutto è successo nella notte, quando sono saltate le trattative con i creditori e la compagnia ha dichiarato bancarotta annunciando con una nota che “sono cancellati tutti i futuri voli e le future vacanze”.

LE CAUSE DEL DISASTRO

Come è stato possibile che un gruppo di tali dimensioni sia arrivato al fallimento, mettendo in serio pericolo 22 mila posti di lavoro, di cui 9 mila solo in Gran Bretagna? A parte la mancata intesa tra i creditori e il suo maggior azionista relativo, il colosso cinese Fosun International per reperire 200 milioni di sterline di ulteriori finanziamenti  Thomas Cook ha lottato con la concorrenza delle società turistiche online e delle compagnie aeree low cost, che negli anni hanno consentito a milioni di persone in tutto il mondo di prenotarsi una vacanza da soli, facendo a meno dell’intermediario turistico inglese. Già questo luglio c’erano state le prime avvisaglie del crack, quando la compagnia aveva dichiarato di essere alle prese con un calo delle prenotazioni di tour e voli, l’aumento dei prezzi del carburante e l’incertezza sulla Brexit. Di più. A maggio Thomas Cook aveva messo in evidenza nei propri conti trimestrali una perdita da 1,45 miliardi di sterline, a causa soprattutto della svalutazione di MyTravel, con cui si era fusa nel 2017, costata da sola quasi 1 miliardo. A una situazione finanziariamente insostenibile si era aggiunta anche l’incognita Brexit, che ha spinto migliaia di cittadini inglesi a rimandare le proprie vacanze, nel timore che la Brexit li potesse cogliere di sorpresa mentre erano all’estero.

I VELENI DI JOHNSON

Sulla questione è intervenuto anche il premier britannico Boris Johnson, che ha avuto parole durissime nei confronti dei vertici della compagnia britannica. “C’è da chiedersi quanto i dirigenti di queste società fossero adeguatamente incentivati a risolvere i loro problemi, siamo dinnanzi a una situazione molto difficile e ovviamente i nostri pensieri sono rivolti ai clienti di Thomas Cook, i vacanzieri che ora potrebbero avere difficoltà a tornare a casa. Faremo del nostro meglio per riportarli a casa”, ha aggiunto il numero uno di Downing Street. “In un modo o nell’altro lo Stato dovrà intervenire per aiutare i vacanzieri bloccati “.

UN PONTE AEREO DA RECORD

E il governo inglese si sta obiettivamente dando fare per permettere ai 600 mila turisti colti dal fallimento della società mentre erano in vacanza, di rientrare in Gran Bretagna. In queste ore si sta attivando il più grande ponte aereo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, con centinaia di voli pagati dal governo britannico. E questo perché secondo Associated Press, le quattro compagnie aeree del gruppo saranno messe a terra e i suoi 21.000 dipendenti in 16 Paesi perderanno il lavoro. Tra i viaggiatori 150.000 sarebbero inglesi, secondo la Civil Aviation Authority, l’Autorità per l’aviazione civile del Regno Unito. La Caa ha precisato che il processo di rimpatrio dovrebbe iniziare già oggi. Le autorità britanniche rimpatrieranno i viaggiatori che sarebbero dovuti tornare a casa tra oggi e il 6 ottobre, da destinazioni in Europa, Caraibi, Nord Africa, Stati Uniti e Messico, in alcuni casi su voli commerciali e in altri casi su voli Caa. Inoltre rimborseranno anche alcuni voli sostitutivi effettuati in date successive. Qualche segnale di allarme si era registrato nei giorni scorsi, quando l’autorità britannica per l’aviazione civile ha noleggiato una quarantina di aerei parcheggiandone alcuni oltremare pronti per l’emergenza. I collegamenti speciali sono già iniziati questa mattina e non comportano costi extra grazie al meccanismo Atol inserito al momento della prenotazione in agenzia viaggi e che tutela i consumatori inglesi in caso di fallimento della compagnia aerea riportandoli a casa gratuitamente. D’altronde, a mali estremi, estremi rimedi.

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