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Il Movimento 5 Stelle? Resta grillino. I numeri di Swg

Il Movimento 5 Stelle sta attraversando una fase di ridefinizione nella sua organizzazione interna: apertura alle alleanze con altre forze civiche, come sta avvenendo per le elezioni regionali in Umbria, e la prova del governo Conte 2, in cui i 5 Stelle si son trovati a fare squadra con il Pd, dopo 14 mesi di governo con la Lega di Matteo Salvini. In questo contesto di cambiamento, l’Istituto di sondaggi Swg ha fatto un’indagine sulla leadership del Movimento per i suoi elettori: i risultati mostrano che per la base del Movimento la vera anima di M5S è rappresentata da Alessandro Di Battista, seguito da Beppe Grillo e in terza posizione Luigi Di Maio.

LA VERA ANIMA DEL MOVIMENTO

La rilevazione si è concentrata sulle diverse anime del Movimento incarnate dai diversi leader: Beppe Grillo, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico e Davide Casaleggio. Secondo i cittadini elettori del Movimento, la vera anima di M5S è incarnata da Di Battista (34%), Grillo (30%) e a seguire Luigi Di Maio (21%). Fico e Casaleggio in coda, rispettivamente con l’8 e il 4%.

Il quadro cambia, però, se a rispondere sono tutti gli elettori intervistati, a prescindere dallo schieramento: in questo caso l’anima del Movimento è incarnata da Beppe Grillo (28%), Luigi Di Maio (17%) e Alessandro Di Battista (12%), poi a seguire Davide Casaleggio (11%) e Roberto fico (5%). Insomma, ai vertici restano le figure di spicco del Movimento, ma se per gli elettori di M5S il leader ideale è Alessandro Di Battista (al momento fuori dal Parlamento e senza alcun incarico di governo), per il bacino ampio degli elettori i leader restano Grillo e Di Maio.

FICO E DI MAIO, UNO SGUARDO CRITICO

La prova del governo – e delle istituzioni – sembra avere delle ripercussioni sui leader del Movimento, in particolare due: l’attuale ministro degli Esteri, già ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e il presidente della Camera, Roberto Fico. Secondo gli elettori 5 Stelle, infatti, sarebbero loro ad essersi allontanati maggiormente dallo spirito originario del Movimento 5 Stelle, forse anche a causa dei ruoli istituzionali che hanno rivestito nei mesi passati. Roberto Fico, per il 26% degli elettori M5S intervistati, si è allontanato dalle istanze storiche del Movimento, e lo stesso vale per Di Maio, a cui guardano criticamente il 21% degli elettori pentastellati.

Un quadro che, nuovamente, cambia, quando a rispondere è il bacino totale degli elettori. Per loro, è Di Maio ad essersi allontanato maggiormente dalle tematiche storiche del Movimento (27%), poi Alessandro Di Battista (12%) e a seguire Roberto Fico (11%).

DESTRA, CENTRO O SINISTRA?

Che il Movimento 5 Stelle si sia sempre professato lontano dalle “vecchie” ideologie è cosa nota, che però i suoi elettori rintraccino nelle diverse figure chiave che lo guidano una vicinanza a schieramenti classici è altrettanto vero. Secondo gli elettori del Movimento, Fico, Grillo e Di Battista sono i più vicini al centrosinistra, mentre Luigi Di Maio è visto come leader più moderato e vicino al centro. Difficile, invece, per gli elettori – sia del Movimento che non – individuare l’identità politica di Davide Casaleggio.

UNO SGUARDO AMPIO

Un Movimento in mutazione, dunque, che se si dovesse andare a votare raccoglierebbe il 20% dei consensi (in leggero calo rispetto al 16 settembre), sorpassato di oltre 13 punti dalla Lega di Matteo Salvini (33,6%) e seguito dal Pd, al 19,4%. La novità del partito di Matteo Renzi, invece, alla prima prova dei sondaggi, raccoglierebbe il 5,4% dei consensi, prevalentemente provenienti dal Pd (2,8%) e dal bacino degli astenuti (1,1%), mentre graverebbe sull’elettorato di Forza Italia solo per lo 0,7%.

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