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Ecomondo 2019: la circular economy si mette in mostra

Che sia la manifestazione più significativa e più partecipata per quanto riguarda le tematiche e le problematiche ambientale nessuno nutre dubbi. L’unico appunto che gli si potrebbe fare è l’eccessivo affastellamento di convegni, seminari, forum, workshop e quant’altro compressi nei quattro giorni della manifestazione, che confondono il visitatore meno preparato, meno certo gli addetti ai lavori. D’altra parte il palcoscenico è prestigioso, i temi sono tanti e tutti vogliono esserci e poter dire la loro.

Stiamo parlando di “Ecomondo- Key Energy”, l’evento di Italian Exhibition Group, che da oltre vent’anni (ventitré per la precisione) si svolge al quartiere fieristico di Rimini nel mese di novembre  (quest’anno da martedì 5 a venerdì 8)  e che è diventato un appuntamento internazionale imprescindibile per tutte le aziende impegnate nell’economia circolare, dal recupero di materia ed energia allo sviluppo sostenibile. D’altronde i numeri parlano chiaro: quasi 100 mila metri quadrati di superficie espositiva; oltre mille espositori, di cui il 15% da 30 Paesi nel mondo;  750 milioni di contatti media; oltre 80 mila visitatori; 150 seminari e conferenze con più di mille relatori.

Anche l’edizione di quest’anno si presenta come riferimento primo per il mondo della green economy e per tutti i soggetti istituzionali impegnati nella transizione verso un’economia circolare, dalla Commissione Europea al Ministero dell’Ambiente passando per il mondo imprenditoriale in un momento cruciale nel quale i Governi nazionali dovranno recepire, entro luglio 2020, le direttive contenute nel cosiddetto “Pacchetto sull’Economia Circolare”. In questo quadro e in questa direzione si inserisce l’azione del nuovo Governo per “realizzare un Green New Deal che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell’ambiente tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale”  “Tutti i piani di investimento pubblico, si legge nel programma di governo,  dovranno avere al centro la protezione dell’ambiente, il ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto del cambiamenti climatici” E più in particolare “potenziare le politiche sul dissesto idrogeologico, per la riconversione delle imprese, per l’efficientamento energetico, per la rigenerazione delle città e delle aree interne, per la mobilità sostenibile e per le bonifiche”.

In questo quadro si inserisce il Decreto Legge “Misure urgenti per il contrasto dei cambiamenti climatici e la promozione dell’economia verde” che il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa  porterà al prossimo  Consiglio dei Ministri. Si tratta di un provvedimento che prevede misure per il miglioramento della qualità dell’aria, attraverso interventi sulla mobilità sostenibile soprattutto nelle grandi città;  lo sviluppo dei parchi nazionali e la tutela degli ecosistemi; agevolazioni fiscali in materia di economia circolare. “L’ambiente torna finalmente a tessere l’azione di Governo, ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e ad occupare un ruolo centrale nel dibattito politico. Il decreto interviene con misure urgenti nei settori considerati più vulnerabili ai cambiamenti climatici, con l’obiettivo di incentivare comportamenti e azioni virtuose in tempi brevi”.

“La definizione del Piano Nazionale Energia e Clima prevista per il 2019 – spiega Gianni Silvestrini, Presidente del Comitato Scientifico di Key Energy – consentirà di delineare il percorso di decarbonizzazione che, secondo il Governo, dovrebbe movimentare, entro il 2030, investimenti aggiuntivi per 180 miliardi di euro rispetto a uno scenario business as usual. Alla fine del prossimo decennio le fonti rinnovabili dovranno infatti garantire oltre il 55% della produzione elettrica: a Rimini sarà possibile approfondire le nuove opportunità in Italia e all’estero”.

Anche quest’anno la sessione plenaria di apertura sarà dedicata a “La Green Economy per la svolta climatica”,  sarà presentata la Relazione 2019 sullo stato della green economy e gli impatti economici della crisi climatica. Verranno presentate e discusse le nuove normative ambientali;  si confronteranno le aziende con le nuove tecnologie e i nuovi processi industriali; istituzioni ed enti di ricerca si confronteranno con le principali novità e opportunità nell’ambito del riuso e della valorizzazione dei rifiuti, le materie prime alternative e l’ecodesign industriale, la bonifica e la riqualificazione delle aree contaminate e la bioeconomia. Un focus particolare sarà dedicato alla plastica, al suo riciclo e alla sua valorizzazione, alla plastica compostabile e alla gestione del marine litter.

“Ecomondo è la seconda più grande fiera europea sui temi della green e circular economy – ci spiega Claudio Fava, Presidente del Comitato Scientifico – Ma non è soltanto una fiera internazionale,  ma anche una sede dove l’industria, la ricerca pubblica e le istituzioni di vari Paesi del mondo si confrontano sulle nuove necessità di ricerca e innovazione, policies e normative necessarie per un’attuazione più rapida e sapiente dell’economia circolare e verde. È un’opportunità di formazione professionale e per la creazione di nuove partnerships fra aziende e start up, nazionali e internazionali”.



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