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Ecco come ripensare il food delivery (a beneficio di tutti)

Di Ennio Picarelli e Stefano Bezzi

Sarebbe bello se, per disegnare nuove soluzioni a supporto del sociale, tramite l’aiuto di cittadini, istituzioni, legislatori di settore e imprese, si potessero avere allo stesso tavolo, nello stesso momento, le varie parti, per trovare soluzioni che mettano tutti d’accordo cambiando e anche rivoluzionando paradigmi e approcci consolidati per conseguire un reale progresso della società, basato sulle opportunità abilitate dalle nuove tecnologie come blockchain e Internet of things.

Per fare questo occorre un’innovazione di tipo collaborativo che metta insieme competenze multi-disciplinari di scienze sociali, procedurali, normative e tecnologiche in una modalità “agile”, basata su cicli continui e veloci di disegno, sperimentazione e realizzazione. Recentemente, presso il centro di formazione dell’Inps, si è sperimentato un approccio di questo tipo attraverso la costituzione di un tavolo di lavoro con Inps, Inail, Cnel e la società di food delivery Moovenda per affrontare il tema di un nuovo sistema di welfare per la gig economy, settore emergente e ancora poco regolamentato del lavoro nel nostro Paese, partendo dal caso dei rider, i giovani e meno giovani che quotidianamente trasportano cibo (e non solo) dai ristoranti alle nostre case.

È stata utilizzata la metodologia di enterprise design thinking, un framework utilizzato per risolvere problemi complessi con un approccio collaborativo e creativo focalizzato sull’esperienza delle persone, che si è rivelato particolarmente efficace in questo contesto. I profili delle persone su cui ci si è focalizzati sono stati quelli del rider e del responsabile della piattaforma di food delivery intorno ai quali sono stati costituiti due tavoli paralleli.

L’obiettivo è stato molto ambizioso e ha comportato la discussione e l’analisi, dal punto di vista dell’intero ecosistema, di problematiche complesse come: articolazione dell’ecosistema e scambi informativi; sicurezza sul lavoro; copertura assicurativa; copertura previdenziale; garanzie di competitività delle piattaforme e attrattività imprenditoriale per il settore; garanzie di tutela delle condizioni di lavoro (tariffe minime, orari complessivi di lavoro, ecc.): registri delle imprese e dei lavoratori. A valle dell’attività di analisi i due tavoli hanno proposto una serie di idee che sono state analizzate dal punto di vista dell’importanza e della complessità e infine integrate in un’unica big idea di una piattaforma di orchestrazione dell’ecosistema in grado di garantire la copertura assicurativa e previdenziale ai rider e generare valore per tutti gli attori.

SOLUZIONI SU MISURA

Nel design thinking l’astrazione della persona diventa l’elemento su cui basare il punto di vista delle attività. L’oggetto di analisi sono i pain point, cioè le problematiche afferenti alla persona nell’ecosistema in cui essa opera. Nell’esame di specifici pain point si generano le big idea, cioè idee di valore che facciano leva sulle aree di opportunità emerse. Vengono poi elaborate funzionalità e requisiti (user stories) in un’ottica di soddisfazione degli attori del processo. La persona viene poi collocata in una ecosystem map comprensiva di stakeholder, relazioni e scambi dell’intero ecosistema di riferimento. Infine vengono prioritizzate possibili soluzioni in base all’impatto e alla facilità di implementazione.

NELL’ECOSISTEMA DEL FOOD DELIVERY

La sessione di design thinking si è focalizzata sul caso delle piattaforme di food delivery e dell’ecosistema in cui operano i rider. Esso presenta alcune contiguità con un lavoro di tipo tradizionale – ad esempio un chiaro e identificabile datore di lavoro –, ma anche profonde differenze, come la flessibilità degli orari e la possibilità di iscriversi a più piattaforme e scegliere liberamente per chi lavorare. Un altro elemento importante è il costo della prestazione che deve essere contenuto, affinché sia sostenibile.

SINERGIA TRA RIDER E AZIENDE

L’idea emersa è di garantire la copertura assicurativa e previdenziale attraverso lo scambio e la registrazione di un ticket previdenziale tra enti, piattaforma di food delivery e rider per ogni loro prestazione. Il registro potrà essere arricchito con le informazioni sui rider, come corsi di formazione e disponibilità orarie, le politiche adottate dalle piattaforme verso clienti e rider e i dati trasmessi in tempo reale da uno Smart bag in dotazione del rider.

A BENEFICIO DELL’INTERO SISTEMA

Il sistema, oltre a garantire certezze in ambito previdenziale ai rider, consentirebbe di raccogliere e condividere informazioni utili allo sviluppo dell’intero ecosistema. Così gli enti previdenziali potrebbero monitorare le condizioni di lavoro, le piattaforme di food delivery, semplificare gli adempimenti normativi e velocizzare l’on boarding dei rider e consentirebbero a ristoranti-clienti di ricevere rilevanti informazioni sulla qualità dei servizi offerti. Il tutto in un contesto di trasparenza e veridicità delle informazioni assicurate da un’univoca orchestrazione dell’ecosistema su blockchain.

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