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Fridays For Future. La scuola a partire dai giovani. Parla Azzolina (M5S)

“Personalmente non credo che la scuola abbia bisogno di riforme strutturali, ma di interventi ponderati che garantiscano quel salto di qualità e di equità sociale non più procrastinabile”. Oggi le piazze di oltre 180 città italiane, e quelle di tutto il mondo, hanno visto centinaia di migliaia di giovani manifestare affinché i governi si facciano carico della crisi climatica che incombe sulla testa di tutti e sul futuro delle nuove generazioni.

Lucia Azzolina, sottosegretaria al ministero dell’Istruzione di Lorenzo Fioramonti, in una conversazione con Formiche.net ha spiegato le ragioni dell’appoggio che il ministro ha offerto agli studenti scesi in piazza oggi e quali saranno i prossimi passi del Miur per valorizzare l’istruzione.

Oggi migliaia di studenti italiani (e non solo) scendono in piazza per il Fridays For Future. Il ministro Fioramonti ha appoggiato la manifestazione, sollecitando i presidi affinché giustifichino l’assenza degli alunni che parteciperanno. Perché è così importante?

È importante che il ministero abbia lanciato questo messaggio: il futuro del pianeta è nelle mani dei nostri ragazzi e noi vogliamo accompagnarli. Custodire la nostra “casa comune”, espressione usata anche da Papa Francesco, è un impegno che ci dobbiamo assumere per il bene delle future generazioni.

Il movimento Fridays For future ha risposto al ministro chiedendo politiche più concrete, come l’aumento dei fondi alla scuola, all’università e alla ricerca per sostenere l’innovazione ecologica. Il suo dicastero guarda in questa direzione? 

Il ministro ha già manifestato una forte sensibilità su questi temi e tutti noi crediamo si debba iniziare un percorso virtuoso verso la direzione cui lei fa riferimento, impiegando le risorse necessarie.

In queste settimane sono state avanzate molte proposte, dalla tassa sulle merendine all’aumento dello stipendio per gli insegnanti. Qual è la ratio di questi provvedimenti e in che quadro ampio si inserisce? 

La ratio è quella di restituire ai docenti e a tutto il personale della scuola la dignità che meritano. È importante che questo tema sia stato messo subito al centro della nostra agenda. Sono una donna di scuola e conosco bene il rischio che corriamo se continuiamo a sottovalutare questo problema: il mondo della scuola deve avere una retribuzione adeguata alla delicatissima funzione educativa che svolge.

Una riforma strutturale della scuola è tra le priorità del ministero? 

Personalmente non credo che la scuola abbia bisogno di riforme strutturali. Scardinare interamente un sistema mettendone a rischio la continuità potrebbe essere dannoso. La scuola italiana ha bisogno di interventi ponderati, mirati, che garantiscano quel salto di qualità e di equità sociale non più procrastinabile.

Tra i problemi della scuola c’è quello degli insegnanti precari: il ministro ha parlato di un decreto legge per regolarizzarli da portare in Cdm. È in calendario?

Il ministero è al lavoro su questo a tempo pieno. Stiamo lavorando ad una soluzione che contemperi due condizioni: la necessità di valorizzare l’esperienza acquisita sul campo, e la garanzia di far entrare nel mondo della scuola anche le giovani leve, attraverso percorsi meritocratici.

Cosa può fare la scuola italiana per gli studenti che oggi scendono in piazza e un domani potrebbero sedere tra gli scranni del governo?

La scuola è luogo di formazione primario e ha il dovere di assicurare a tutti gli studenti qualità e competenza e di trasmettere consapevolezza su valori come l’uguaglianza, la solidarietà e la legalità.

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