Se il Patto di Stabilità verrà effettivamente riscritto o quanto meno rivisto, lo si capirà tra qualche mese. Più o meno quando l’Eurozona potrebbe passare dalla recessione tecnica a quella reale (la Germania è già con un piede nella prima visto che nel secondo trimestre dell’anno il Pil è sceso dello 0,1%). Sono in molti a chiedere l’abbandono definitivo del rigore in cambio di una maggiore espansione: la Bce (qui l’articolo di ieri), gli industriali tedeschi riuniti nella Confindustria nazionale e anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Paolo Gentiloni, neo commissario agli Affari Economici, ha però giocato la carta della cautela, forse anche per frenare la frenesia per un ribaltamento del Patto. Nel rispondere a un questionario redatto dagli stessi europarlamentari, l’ex premier dem ha di fatto indicato la linea dell’Ue sui conti pubblici per i prossimi mesi. L’Italia, è bene ricordarlo, lunedì prossimo (ore 18,30) approverà in Consiglio dei ministri la Nota di aggiornamento al Def, che darà il perimetro della prossima manovra. L’intento del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, intento in questi giorni a scrivere la manovra insieme al suo staff è strappare un deficit intorno al 2,2-2,3%, tra i 10 e i 12 miliardi di euro.
FLESSIBILITÀ OK, MA…
Gentiloni ha fatto capire che l’operazione si può fare dal momento che ha annunciato massima flessibilità a chi la chiede ma dentro le regole esistenti e racchiuse nell’attuale Patto di Stabilità. In altre parole, un approccio espansivo ma senza cambiare gli attuali equilibri. “Come membro del Parlamento durante gli anni della crisi ho capito l’importanza sia di salvaguardare la sostenibilità dei conti che la capacità di dare sostegno economico nei momenti di difficoltà“, si legge nel questionario compilato da Gentiloni. “Durante il mio mandato, mi impegno a dare risultati su un’agenda che sostenga la crescita e trovi il giusto equilibrio tra la sostenibilità nel tempo e l’affrontare problemi nel breve facendo pieno uso dell’appropriata flessibilità nelle regole Ue. Insieme con l’ambiente attuale di bassi tassi di interesse, questo ci aiuterà a raggiungere una posizione di bilancio più favorevole alla crescita nell’area dell’euro salvaguardando la responsabilità fiscale”.
L’ORA DELLA CRESCITA
Insomma, una riscrittura del Patto di Stabilità può attendere, ma l’orientamento in Europa in materia di gestione di conti pubblici sta cambiando. Lo dimostra lo stesso Gentiloni in un altro passaggio, in cui si evidenzia la necessità di tornare a investire, dunque a spendere. “Gli investimenti e le riforme strutturali apportano un contributo fondamentale alla sostenibilità del debito. Come indicato nella mia lettera di missione, il mio compito è garantire che la politica economica incoraggi la crescita sostenibile e offra la protezione e la stabilità di cui gli europei hanno bisogno”. E ancora. “Lavorerò a stretto contatto con il vicepresidente esecutivo designato Valdis Dombrovskis e con gli altri membri per realizzare le sei priorità del presidente eletto von der Leyen e in particolare per contribuire a una crescita inclusiva e sostenibile per l’Europa”.
GREEN NEW DEAL FORMATO UE
Nell’azione del commissario italiano non mancherà anche quel Green new deal caro al premier Giuseppe Conte e lanciato in occasione del suo discorso programmatico al Senato. La Commissione europea già nel prossimo semestre metterà al centro dell’agenda le tematiche ambientali. Gentiloni è pronto a fare i “primi passi per mettere la politica dell’Ue in materia di conti pubblici più in linea con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Fin dall’inizio della mia carriera politica i temi ambientali sono stati estremamente importanti per me. Credo fortemente che la loro rilevanza economica debba essere meglio riconosciuta nel coordinamento delle politiche economiche e sociali. Lo scopo complessivo dovrebbe essere quello di assicurare una piena corrispondenza politica tra il semestre europeo e le varie dimensioni degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”.