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Mattarella suona (ancora) la sveglia all’Europa. Basta rigore, serve investire

L’economia europea è fragile come non mai, quella italiana viaggia rasoterra (l’Ocse ha tagliato ancora il nostro Pil per il 2020, allo 0,4%). Per questo un’Europa miope e incapace di ridiscutere le regole di bilancio non gioverebbe a nessuno (qui l’intervista odierna all’ex viceministro dell’Economia, Stefano Fassina). Sergio Mattarella lo sa fin troppo bene, anche perché non è la prima volta che il Capo dello Stato invita l’Unione del post rigore a un approccio più espansivo in termini di conti pubblici. Nell’ultimo forum di Cernobbio, Mattarella aveva prospettato alla comunità finanziaria la necessità di rivedere il Patto di Stabilità, allentandone la morsa sui bilanci dei Paesi membri.

L’occasione per ribadire il concetto è arrivata dall’incontro con il presidente della Repubblica Federale di Germania, Frank-Walter Steinmeier, in visita di Stato in Italia. Proprio la Germania sta pagando il prezzo più alto dopo anni di rigore imposto prima che a se stessa, agli altri governi europei. L’Ocse, nell’aggiornare le sue stime sul Pil continentale ha tagliato la crescita tedesca per l’anno prossimo dal +1,2% al +0,6%, praticamente dimezzandola. Di qui un accorato appello affinché Bruxelles, sotto la gestione di Ursula Von der Leyen, cambi registro prima che si aprano le porte della recessione.

“Siamo convinti che sia necessario, particolarmente, integrare l’architettura dell’unione economica e monetaria, siamo in un momento di tensioni commerciali a livello internazionale, in una congiuntura non facile di carattere economico e questo per due Paesi esportatori come Germania e Italia è particolarmente rilevante”, ha affermato il Capo dello Stato. “Le incognite connesse alla Brexit, creano una congiuntura economica complicata, complessa, particolarmente delicata, a nostro avviso questo richiede che vi sia un’azione di politica economica che stimoli i mercati interni attraverso un aumento degli investimenti“, ha aggiunto. Due quindi le indicazioni di Mattarella. Primo, rianimare la domanda interna dunque i consumi. Secondo, aumentare la spesa pubblica e privata per gli investimenti, discorso che chiama direttamente in causa il deficit, che è l’asse portante dell’intero Patto di Stabilità che l’Europa potrebbe aggiornare nei prossimi mesi.

Nonostante regole poco in linea con l’attuale congiuntura e un’Europa “cantiere ancora incompiuto”, Mattarella ha ribadito la bontà del progetto europeo, senza se e senza ma. Perché “i benefici e i vantaggi che l’Unione comporta e che sono nella vita quotidiana”.

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