Una preghiera per il nuovo governo giallorosso, quasi una benedizione. Il papa ha ripreso, dopo la pausa estiva, a ricelebrare la messa mattutina nella Casa S.Marta. Se l’ultima celebrazione si era chiusa in piena era gialloverde, quella odierna si è svolta in piena epoca giallorossa. E quello che è emerso è un mix tra una dose di incoraggiamento e una di speranza.
PREGARE PER CHI GOVERNA
“Chi di noi ha pregato per i governanti? Chi di noi ha pregato per i parlamentari? Perché possano mettersi d’accordo e portare avanti la patria? Sembra che lo spirito patriottico non arrivi alla preghiera”, ha affermato il pontefice. Il successore di Pietro ha esortato a pregare anche per i governanti e per i politici, perché “possano portare avanti dignitosamente la loro vocazione”. Francesco ha ricordato come gli italiani abbiano vissuto da poco “una crisi di governo” e riflettendo sulla Prima Lettera di San Paolo apostolo a Timoteo, il capo della Chiesa cattolica ha osservato come si inviti “tutto il popolo di Dio” a pregare, in una “richiesta universale”: si facciano cioè “senza collera e senza polemiche domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini e al contempo per i re e per tutti quelli che stanno al potere” affinché conducano “una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio”.
SE QUALCHE POLITICO SI MERITA GLI INSULTI
C’è però un altro passaggio che Francesco ha voluto rimarcare. E cioè che in Italia, ma forse anche nel resto del mondo, qualche politico merita di essere criticato, anzi, insultato (nelle settimane scorse Avvenire, quotidiano dei vescovi, aveva criticato il leader della Lega, Matteo Salvini, qui l’approfondimento). “C’è chi afferma che la politica è sporca – ha riconosciuto Francesco – può essere sporca come può essere sporca ognuna delle professioni, ognuna: siamo noi a sporcare una cosa, ma non è la cosa in sé che è sporca. E poi ci sono politici, ma anche preti e vescovi, che sono insultati, qualcuno se lo merita, ma ormai è come un’abitudine“. Sono sicuro che non si preghi per i governanti, anzi: sembrerebbe che la preghiera ai governanti sia insultarli. E così, va la nostra vita nei rapporti con chi è al potere”.
FRANCESCO BENEDICE LA TAV
Dopo la messa a S.Marta, il papa ha incontrato nel corso di un’udienza i dirigenti delle Ferrovie. Dando la sua sostanziale benedizione alla Tav, l’opera fortemente osteggiata dal Movimento Cinque Stelle ma che ormai è quasi impossibile da fermare visto che i bandi sono partiti. “Un’opera pubblica di importanza strategica, che realizza un collegamento essenziale lungo gli assi principali del Paese e ogni giorno offre a migliaia di passeggeri un servizio di notevole qualità”, l’ha definita il pontefice. “Sono davvero sensazionali – ha sottolineato il pontefice – i progressi compiuti e le innovazioni introdotte in questo breve arco di tempo, che ha visto l’aumento della rapidità negli spostamenti, l’incremento dei servizi e dei comfort per i passeggeri, un’interazione sempre più forte con i territori e con altri mezzi di trasporto, oltre a un grande sviluppo delle stazioni dell’Alta Velocità”. Insomma, anche il papa vuole la Tav. Francesco ha poi auspicato che le Ferrovie “possano essere sempre più attrattive, sostenibili e solidali, perché capaci di richiamare investimenti, di migliorare la qualità, di favorire gli scambi commerciali e generare nuove realtà imprenditoriali, perché sempre più belle, luoghi dove ci si sente accolti e a proprio agio, e dove diventa gradevole tornare”.
Il trasporto ferroviario, ha concluso il papa “diventi anche sempre più sostenibile, sia perchè economico per il mondo delle imprese e per i singoli cittadini, sia perché rispettoso del territorio che attraversa e delle comunità che coinvolge. Sostenibile poi dal punto di vista ambientale, aspetto al quale già dedicate molto impegno”.