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Era rottamatore, ora è demolitore. Il ritratto di Renzi fatto dall’Economist

Le ultime mosse di Matteo Renzi arrivano sull’Economist, settimanale d’informazione politico-economica edito a Londra. “Mr Renzi – scrive il settimanale inglese – una volta si divertiva con il soprannome di rottamatore. Questo doveva riflettere la sua energia, la sua determinazione e il suo zelo riformatore. Ma la più grande distruzione che l’ex primo ministro ha provocato è stata quella del suo stesso partito, che si è diviso una volta mentre era in carica. Potrebbe essere in procinto di completare il lavoro”.

Il settimanale britannico non vede di buon occhio la mossa di Matteo Renzi di uscire dal Partito democratico proprio ora che si è insediato il nuovo esecutivo, sostenuto appunto dal Pd e dal Movimento 5 Stelle proprio su spinta dello stesso Renzi, che dopo aver chiuso le possibilità di un accordo con i 5 Stelle all’indomani delle elezioni del 2018 ha scelto invece la via del dialogo dopo la crisi di agosto aperta da Matteo Salvini, crisi che come si sa ha portato alla rottura tra gli allora partiti di governo, M5S e Lega.

Il governo Conte 2, che ha rassicurato gli investitori, deve dunque fare i conti con l’ennesimo scossone. Renzi, sottolinea il settimanale, ha tutta l’intenzione di creare una nuova forza politica centrista sulla falsa riga di En Marche di Emmanuel Macron e di Ciudadanos di José Manuel Villegas, forza che secondo i primi sondaggi raggrupperebbe solo il 5% dei consensi dei cittadini. Tuttavia all’interno del Parlamento Renzi può contare su un numero considerevole di deputati e senatori (destinati a crescere nei prossimi mesi) che potrebbero scegliere di staccare la spina al governo se e quando Renzi lo riterrà opportuno.

“Il pericolo – scrive l’Economist – è che Renzi avrà presto i mezzi per spogliare il governo, che rallegra i mercati, e che questo gli permetterà di imporre alla coalizione politiche moderate e favorevoli alle imprese”. “Ma un altro punto di vista – prosegue -, molto più allarmante, è che Renzi, che l’anno scorso si è dimesso da leader del Pd, rimane affamato di potere e si disferà del governo non appena ritiene che sia nel suo interesse farlo”. Se il soprannome di Renzi, il rottamatore, racchiudeva in passato la sua volontà riformatrice per il Paese e per il partito da lui stesso guidato, potrebbe invece ora intesa in un altro modo: concludere la demolizione del Partito democratico.

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