Standard&Poor’s tifa giallorosso. L’agenzia di rating americana ha diffuso una nota in cui esprime parere favorevole alla nascita del nuovo esecutivo a guida Pd-M5S. Il nuovo governo capitanato da Giuseppe Conte “può spianare la strada a importanti aggiustamenti delle politiche, a partire dalla prossima legge di bilancio, fino a migliorare i parametri creditizi dell’Italia, nell’ipotesi che la coalizione arrivi a completare l’intera legislatura”. Non sembra dunque essere escluso un aumento del rating nei prossimi mesi, anche se per il momento S&P precisa che “l’annuncio del nuovo governo non cambia i nostri rating sull’Italia attestati a BBB/A-2”.
L’agenzia comunque giudica “positivo il fatto che la formazione del nuovo governo di coalizione eviti le elezioni che avrebbero ulteriormente ridotto il già limitato tempo a disposizione per negoziare ed approvare la legge di bilancio 2020″. In più, “negoziando obiettivi di bilancio più flessibili in cambio dell’impegno a riforme strutturali che sostengano la crescita – secondo S&P – la nuova coalizione potrebbe anche riuscire a migliorare il coordinamento tra Italia e le istituzioni Ue sulle più importanti politiche di bilancio e strutturali”.
Standard&Poor’s ricorda che il Pil è a tasso zero e con il 132% del Pil, il debito pubblico dell’Italia è il terzo più alto dell’Ocse dopo Giappone e Grecia. Tuttavia, “nel valutare il merito di credito sovrano, teniamo conto di cifre che vanno al di là del debito pubblico. Anche il debito privato e i livelli di risparmio sono importanti”. Infatti, prosegue, “la nostra ricerca passata suggerisce che l’indicatore più utile del merito di credito sovrano è la posizione esterna netta del Paese rispetto al resto del mondo, piuttosto che il rapporto tra debito e Pil”.