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Nuove armi Usa all’Ucraina. Il Congresso spinge, Trump rallenta

L’amministrazione Trump ha approvato 140 milioni di dollari di finanziamenti militari per assistenza alla sicurezza dell’Ucraina, lo ha annunciato l’assistente del segretario di Stato per gli affari militari, Clarke Cooper, che ha specificato che si tratta di contratti indipendenti da quelli che sono già in ballo e parzialmente trattenuti.

I senatori repubblicani e democratici intanto hanno dichiarato ieri di aspettarsi che il Congresso degli Stati Uniti approvi una legislazione specifica per ripristinare i 250 milioni di dollari in aiuti militari per l’Ucraina se il presidente Donald Trump proseguirà con i piani per bloccare l’assistenza.

Si tratta di una linea di finanziamento già approvata dai processi interni di dipartimento di Stato e Pentagono, ma l’iter burocratico dietro al via definitivo delle forniture è rallentato dalla Casa Bianca, perché si teme che possano essere un elemento di disturbo a una fase di apertura che ha come passaggio la crisi ucraina, ma come obiettivo un avvicinamento tra Usa e Russia.

I russi non gradirebbero certo nuove armi americane in Ucraina, e sulla vicenda si dividono le due anime interne agli apparati americani: il Congresso, con diplomazia e Pentagono (e intelligence) vede ancora Mosca come un nemico sistemico con cui confrontarsi anche a distanza; la Casa Bianca cerca invece un avvicinamento da giocare anche come chiave per contenere la Cina.

 

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