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Sul 5G serve un coordinamento Nato e Ue. Parola di Guerini (che ottiene il plauso del Pentagono)

La ministeriale Nato è anche un’occasione per registrare la solidità dei rapporti tra alleati e, per l’Italia, di discutere con il partner più importante fuori dai confini europei: gli Stati Uniti. E, stando a una serie di messaggi dai toni particolarmente positivi sembra che tra il Pentagono guidato da Mark Esper e il ministero della Difesa con a capo Lorenzo Guerini i rapporti siano eccellenti.

LE PAROLE DI GUERINI

Sul suo profilo Twitter, il numero uno del dicastero di Via XX Settembre ha spiegato che il rapporto con Washington “si consolida”. “Contrasto alla minaccia ibrida, cyber capacità, cooperazione nell’ambito dell’Alleanza atlantica e sviluppo di programmi industriali, i principali temi al centro dei colloqui con il collega americano”.

IL COMMENTO DI ESPER

Parole ricambiate da Esper, che secondo quanto riferito dalla Rappresentanza italiana alla Nato sullo stesso social network, ha sottolineato che “l’Italia è un grande esportatore di sicurezza”.

IL TEMA DEL 5G

In particolare, ha poi spiegato Guerini, in un secondo punto stampa a margine dei lavori della riunione ministeriale, sulla questione delle minacce ibride e del 5G, particolarmente sentito da Washington anche per le presenza di basi Nato nella Penisola, l’Italia ha fatto i compiti a casa. “Il tema (del 5G) è stato collocato dentro la riflessione più ampia sulla minaccia ibrida”, ha spiegato. Roma, ha rimarcato, è stata impegnata “in questi mesi a definire alcune scelte che hanno portato all’approvazione, proprio nella giornata di ieri, in un ramo del Parlamento, del perimetro di sicurezza cibernetica nazionale e dell’estensione dello strumento del Golden Power” alle nuove reti. Poi una precisazione: “Siamo consapevoli, però, che non basta uno sforzo nazionale, ma appunto che questo sforzo deve essere coordinato dentro una visione più ampia che veda un impegno congiunto dell’Alleanza atlantica e dell’Unione europea. Su questo abbiamo dedicato ieri un importante momento di riflessione, di condivisione con gli alleati. Credo sia un fronte su cui lavorare con grande impegno”, ha sottolineato.

LE MISSIONI ALL’ESTERO

Oltre alla crisi siriana e all’offensiva turca, ha detto ancora Guerini, “abbiamo dedicato poi particolare attenzione alle numerose missioni della Nato in particolare a quelle che vedono l’Italia in primo piano con un impegno di contingenti, di risorse, di uomini (sottolineato recentemente anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante il suo incontro con il presidente Usa Donald Trump, ndr), molto apprezzato in Libano, in Iraq, in Kosovo e in Afghanistan. A quest’ultimo tema abbiamo dedicato particolare attenzione”, ha rimarcato il ministro, “perché il processo che abbiamo realizzato in questi anni, grazie ad un impegno molto profondo delle forze dell’Alleanza, non si interrompa e continui per la stabilizzazione e la pacificazione del Paese, nel contrasto al terrorismo”.

IL FIANCO SUD

Infine, ha voluto evidenziare Guerini, “una sottolineatura importante è stata la decisione che è stata assunta in relazione al fianco sud dell’Alleanza: un risultato conseguito anche grazie all’impegno italiano”, che ha consentito l’insediamento a Napoli dell’Hub Nato. “Per noi, ha proseguito, “il fianco sud è strategico perché significa la connessione con l’Africa e significa interessi nazionali del nostro Paese rilevanti e molto forti. Il fatto che l’Alleanza abbia definito in maniera condivisa l’impegno per il fianco sud dentro a una visione a 360 gradi dell’Alleanza è per noi un risultato molto importante”.

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