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Di Maio condanna l’assalto in Siria di Erdogan. E convoca l’ambasciatore

”Quel che sta accadendo in Siria, l’offensiva turca, la negazione dei diritti delle popolazioni locali e del popolo curdo, le morti di civili: tutto questo è inaccettabile e non possiamo voltarci dall’altra parte. Non può essere militare la soluzione alla crisi siriana”, scrive su Facebook Luigi Di Maio, ministro degli Esteri italiano.

L’Italia prende una posizione forte sull’attacco curdo in Siria, l‘operazioni “Fonte di Pace” che interessa le aree controllate dai curdi. Una linea condivisa con altre cancellerie europee, a cominciare da Parigi, Berlino, Londra, e sostenuta anche dal Congresso statunitense, che sta preparando misure di ritorsione contro l’aggressione ordinata da Recep Tayyp Erdogan, che ha attaccato in Siria approfittando di un via libera non esplicito concesso da Donald Trump. La discussione al Consiglio di Sicurezza Onu però è naufragata, per ora, sul testo di una dichiarazione congiunta: Russia e Stati Uniti si sono opposti all’inserire la parola “condemnation”. Compatte, per chiedere un cessate il fuoco, Germania, Belgio, Francia, Polonia, Regno Unito (ed Estonia, che entrerà il prossimo anno).

Di Maio, che già ieri aveva espresso una posizione di condanna sui piani di Ankara — che accendendo un nuovo focolaio di guerra potrebbe lasciare spazi al rinvigorimento dell’Is — oggi ha convocato alla Farnesina l’Ambasciatore della Turchia in Italia. “Nel riaffermare l’importanza della cessazione di ogni azione unilaterale [della Turchia] — si legge in una nota — l’Italia ribadisce che l’unica strada percorribile per una soluzione duratura alla crisi siriana è rappresentata dal processo politico in corso sotto gli auspici delle Nazioni Unite”. 

“Inaccettabili le minacce di Erdogan sui profughi”, aggiunge. Il presidente turco ha infatti provato a ricattare l’Ue, minacciando che se Bruxelles si fosse messo di traverso, la Turchia avrebbe riaperto i rubinetti migratori verso l’Europa, sbarrati anni fa da Ankara dopo un accordo lautamente finanziato dagli europei. Erdogan pensa a un corridoio lungo la Siria settentrionale per creare uno spazio cuscinetto con cui sostanziarsi dai curdi (alleati americani e occidentali contro l’Is, ma nemici della Turchia), ma anche per costruire un’area in cui ricollocare i profughi siriani ad oggi presenti nel suo territorio.

“La situazione è ben complessa e lo sappiamo, ma è di fronte a queste occasioni che l’Europa stessa deve mostrarsi capace di rispondere in modo corale e con un’unica voce. E questo è il senso del messaggio che porterò lunedì al Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea”, ha aggiunto il leader grillino.

Di Maio aveva già detto: “Chiediamo al governo turco di cessare immediatamente l’offensiva perché non è assolutamente accettabile che si usi la forza e si continui a mettere a repentaglio la vita del popolo siriano che ha già subito tragedie in questi anni e che non merita assolutamente un’altra iniziativa che destabilizzi quell’area”. 

“Penso che l’iniziativa militare della Turchia in Siria sia assolutamente inaccettabile, la condanniamo. Rischia di compromettere la lotta al terrorismo perché le azioni di forza militare in passato hanno sempre fatto proliferare il terrorismo. Dal punto di vista del ministero degli Esteri e del governo l’unica strada da perseguire è quella delle Nazioni Unite”, ha concluso il ministro. 

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