Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Ecco come la Cina copia le armi americane (con lo spionaggio)

Durante la parata con cui il primo di ottobre il presidente cinese Xi Jinping ha festeggiato il 70esimo della Repubblica popolare, tra i vari pezzi militari fatti sfilare per dimostrare al pubblico la forza tecnologica, e dunque la capacità di deterrenza, raggiunta dalla Cina, c’era anche un elicottero conosciuto come Z-20.

Lo Z-20 sorvolato da un caccia stealth J-20 durante la parata

 

Prodotto dalla Harbin Aircraft Industry – nota come Hafel, ditta di Harbin, nella Cina nordorientale – si tratta di un velivolo multiruolo che la Cina utilizzerà in massa e che intende piazzare sul mercato internazionale: del suo progetto se ne parla da diversi anni (dal 2013, per l’esattezza), ma il debutto ufficiale è stato fatto a Pechino in occasione della grande cerimonia. In questi giorni i media statali cinesi lo stanno molto pubblicizzando.

Gli aspetti tecnici sono notevoli, ma passano in secondo piano se si considera la sovrapposizione del profilo dello scheletro dello Z-20 in relazione all’americano UH-60 della Sikorsky, l’elicottero notissimo come “Black Hawk”. I due velivoli sono identici sotto svariati punti di vista, dalla forma alla dimensione. Con la differenza che l’elicottero dell’azienda di Stratford è entrato in servizio nel 1978; i cinesi li hanno comprati negli anni Ottanta del secolo scorso: ne avevano avuti 24 (alcuni ora non sono più in funzione), ne avevano opzionati 100, ma il preliminare è stato stacciato dopo i fatti di Piazza Tienanmen del 1989.

scheletro z-20
Ricostruzione fatta da Henri Kenhmann, esperto di armi cinesi

 

Il confronto tra le due immagini permette di comprendere a colpo d’occhio come l’elicottero cinese sia una copia più o meno esatta di quello americano e rende meglio di altre parafrasi la spiegazione per uno dei problemi enormi che gli Stati Uniti stanno cercando di affrontare con la Cina: il furto di proprietà intellettuale. Nei contatti sul commercio tra le due potenze, che la scorsa settimana hanno raggiunto una prima fase d’intesa, l’argomento è tenuto in primo piano, perché è una delle dimensioni future del confronto.

4
Immagine via Scmp, una delle prime foto dello Z-20 datata 2013

 

Washington sa che Pechino sfrutta meccanismi di concorrenza sleale, come lo spionaggio industriale o il furto di proprietà intellettuale, per spingere le proprie produzioni, che partendo da livelli di ricerca e sviluppo su cui gli altri paesi si sono già impegnati – in termini economici e sforzi mentali – possono più facilmente concentrarsi sull’ottenere step tecnologici successivi.

Come spiegava nei giorni scorsi il Global Times – un media cinese che diffonde in inglese la linea del governo – lo Z-20 “incorpora molte tecnologie che dovrebbero essere considerate avanzate nel mondo, tra cui il controllo attivo delle vibrazioni, il sistema di pilotaggio fly-by-wire, il design a basso rumore per il rotore e il design aerodinamico ad alte prestazioni del rotore”. Da notare, per esempio, che la Sikorsky ha provato a sperimentare il fly-by-wire in alcuni Balck Hawk, ma il sistema non è ancora totalmente integrato.

La grande attenzione data all’elicottero è legata all’annuale China Helicopter Exposition, che si è svolta dal 10 al 13 ottobre a Tianjin. Il motivo è la volontà di vendere l’elicottero all’estero. Sostituirsi come fornitore di armi alle ditte occidentali potrebbe permettere alla Cina di costruirsi un network di relazioni diplomatiche e politiche più forte a spese degli Stati Uniti.

È un obiettivo raggiungibile anche attraverso lo sviluppo tecnologico, che in questo caso parte da un sistema pre-esistente Made i USA, che ha fatto da base per l’implementazione Made in PRC mostrata in questi giorni. È un pezzo del percorso per intestarsi la guida dei processi globali, il ruolo di potenza di riferimento.

×

Iscriviti alla newsletter