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Parigi corre. Anche per il primato cyber. Ecco come

Quarantaquattro milioni di euro impegnati in un primo edificio di oltre 11mila metri quadrati, realizzato secondo i più alti standard di sicurezza. È il nuovo passo compiuto da Parigi, che nel cuore della Bretagna, a sud-ovest di Rennes, nel comune di Saint-Jacques-de-la-Lande, ha installato un nuovo centro all’avanguardia per il contrasto di cyber attacchi militari, ma anche civili.

IL DISTRETTO BRETONE

La scelta del luogo dove posizionare il centro non è casuale. Nella regione c’è già uno dei distretti informatici più importanti al di fuori della ricca area della capitale. Nell’area sono insediate oggi più di 140 aziende, di grandi e piccole dimensioni (colossi come Orange e Thales, o giovani start-up innovative come Secure-IC), con un fatturato medio annuo di 2 milioni di euro. Si tratta di realtà che danno lavoro a 8mila dipendenti, aumentati del 50% negli ultimi due anni, scrive Les Echos. Il tutto affiancato da specifici corsi di studio per ingegneri informatici, come quelli a Vannes. A Rennes, invece, c’è un centro d’eccellenza cyber con ambizioni internazionali, nato nel 2014, che riunisce cinquanta attori tra accademia, grandes écoles, gruppi e Pmi, ma anche il ministero della Difesa e la regione bretone.

I PROGETTI DELLA DIFESA

Di qui la scelta del dicastero guidato da Florence Parly di assegnare al progetto (nato sotto il precedente ministro Jean-Yves Le Drian) un budget di 130 milioni di euro fino al 2025, una cifra che consentirà la costruzione di altri due edifici all’interno di questo nuovo comprensorio militare. Saranno circa quattrocento i cyber soldati che gradualmente lavoreranno nell’edificio appena inaugurato, chiamato ‘Comandante Baudouin’, dal nome di uno specialista in crittografia durante le due guerre mondiali. Il loro numero è destinato a raddoppiare nel giro di 5 anni.

IL LEGAME COL SETTORE CIVILE

Secondo le autorità transalpine, il centro di Rennes servirà prevalentemente a pianificare e condurre operazioni nello spazio cibernetico. E sarà collegato – come nel modello israeliano – al polo locale, la citata Cyberdefense Factory, che oltre ad essere attrattiva per le imprese sarà animato dal comando militare della cyber defence (Comcyber), creato nel 2017 e guidato oggi dal generale di divisione aerea Didier Tisseyre.

IL RISCHIO CYBER

La difesa delle aziende nazionali da parte di attori sempre più aggressivi è uno dei temi che impegna di più i servizi di intelligence nazionali di ogni Paese occidentale e anche la Francia di Emmanuel Macron. È di settembre la notizia secondo la quale il gigante aerospaziale europeo Airbus (da poco insediatosi a Rennes) sarebbe stato colpito da una serie di attacchi da parte di hacker che hanno preso di mira i suoi fornitori per cercare di segreti tecnici.

LA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA

Si basano su questo tipo di allarmi la decisione di investire in nuove misure cyber e di dotare il Sisse (acronimo di Servizio di informazione strategica e sicurezza economica) di un “Commissario per il Digitale” (in inglese si definirebbe un Chief Digital Officer) e di poteri più penetranti in materia di sicurezza economica. A questo obiettivo è votata la nuova missione dell’organo: quella di “anticipare la rilevazione di allarmi per gli interessi economici della nazione” attraverso l’uso dei Big Data e dell’Intelligenza artificiale. Il Sisse analizzerà una “massiccia quantità di dati” sulle aziende straniere intente ad acquistare, in parte o per intero, le start-up francesi. E lo farà anche in cooperazione con il mondo imprenditoriale d’Oltralpe.

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