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Meno tasse sul risparmio. La ricetta anti-stagnazione spiegata da Giacomoni (Forza Italia)

giacomoni

Scampato il pericolo dell’aumento dell’Iva, è tempo di pensare al risparmio degli italiani. In questi anni un po’ l’arma segreta contro la grande crisi. Oggi il risparmio privato vale poco meno di 10 mila miliardi, quasi quattro volte il nostro debito pubblico. Basti pensare che nel corso del 2018 la ricchezza delle famiglie italiane è cresciuta di 98 miliardi di euro raggiungendo la cifra di 9.743 miliardi di euro. Per Forza Italia, che a breve presenterà i suoi emendamenti alla manovra giallorosso, la parola d’ordine è risparmio.

Il partito fondato da Silvio Berlusconi è tornato a spingere sui Pir, i Piani individuali di risparmio, strumenti in grado di garantire partecipazione ai fondi di investimento (ma anche a conti correnti), e che a fine 2018 hanno raccolto poco meno di 23 miliardi di euro. Proprio ieri in commissione Finanze alla Camera è iniziato l’iter di un disegno di legge a firma del vice presidente della commissione Finanze della Camera, Sestino Giacomoni, che punta a tagliare le tasse sui risparmi e a incoraggiare fiscalmente gli strumenti che trasformano i risparmi in risorse da investire nelle piccole e medie imprese. Tra cui proprio i Pir.

LA PROPOSTA DI FORZA ITALIA

Giacomoni spiega a Formiche.net il senso dell’iniziativa azzurra. “La proposta a mia prima firma modifica la disciplina dei Piani individuali di risparmio a lungo termine, i Pir, e introduce alcune agevolazioni fiscali e tributarie volte a favorire la quotazione delle piccole e medie imprese italiane, nonché l’emissione di obbligazioni e di titoli similari. L’obiettivo è quello di far ripartire i Pir per mettere in sinergia i due punti di forza della nostra economia: il risparmio delle famiglie italiane e le Pmi. In un momento in cui tutti gli indicatori economici ci dicono che il nostro Paese è fermo, con i consumi piatti, gli investimenti in caduta libera ed il risparmio degli italiani, a causa della incertezza, parcheggiato sui conti corrente (1400 miliardi), la prima cosa da fare per far ripartire la nostra economia è incentivare il risparmio delle famiglie”.  Ma cosa prevede nel dettaglio la proposta forzista?

“Innanzitutto vogliamo chiarire l’interpretazione delle nuove disposizioni introdotte dalla legge di Bilancio 2019 e sospenderle o eliminarle e, al tempo stesso, aumentare le risorse che i risparmiatori privati e istituzionali possono investire nei Pir. Inoltre, semplificare e ridurre i costi per consentire alle piccole e medie imprese di quotarsi e di emettere obbligazioni e infine puntiamo a consentire di sottoscrivere, nell’ambito dei Pir, anche quote o azioni di organismi di investimento collettivo del risparmio di credito, immobiliari, infrastrutturali e, infine, titoli di Stato”.

OBIETTIVO ECONOMIA REALE

Tutto questo per immettere capitali freschi nell’economia reale. “Quando si riducono le tasse – continua Giacomoni – le famiglie aumentano i consumi, le imprese aumentano gli investimenti e i risparmiatori indirizzano i loro risparmi verso l’economia reale per cogliere le occasioni di profitto, contribuendo così tutti insieme in modo virtuoso alla crescita della nostra economia. Attraverso i Pir si sono incentivati i piccoli risparmiatori a non lasciare i soldi fermi in banca, ma ad investirli nelle piccole e medie imprese. Questo strumento, facendo leva su una tassazione agevolata, in pochissimo tempo, ha permesso di raccogliere 23 miliardi di risparmi per trasformarli in 23 miliardi di investimenti”.

NEL NOME DEL RISPARMIO

Il deputato azzurro trae una conclusione. “Siamo sicuri che in questo modo i Pir ripartiranno ed i risparmiatori modificheranno il loro comportamento ed a fronte del vantaggio fiscale non parcheggeranno più i loro risparmi sui conti corrente, come avviene oggi, bensì li destineranno in gran parte all’economia reale ed anche in parte alla sottoscrizione di bot e btp. Si stima che in 5 anni possano essere raccolti in questo modo 70 miliardi e 150 miliardi in 10 anni. Cifre basate anche su quanto avvenuto negli altri paesi che hanno adottato strumenti simili, pur non avendo, come ha l’Italia, le famiglie più risparmiatrici del mondo. Questa modifica comportamentale avrà benefici per tutti e soprattutto per la crescita nel nostro Paese e per la creazione di posti di lavoro veri. Per questo credo che questa proposta di legge dovrebbe essere sottoscritta da tutti, maggioranza e opposizione, per rilanciare lo strumento dei Pir che era stato istituito proprio grazie alla collaborazione tra le diverse forze politiche proprio in questa Commissione”.

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