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Italia Paese di startup. Ora sono a quota 10 mila

Italia Paese di startup. Le imprese innovative iscritte si assestano ormai stabilmente sopra quota 10 mila. Il dato emerge dal monitoraggio trimestrale dedicato ai trend demografici e alle performance economiche delle startup innovative frutto della collaborazione tra Mise e Infocamere, con il supporto del sistema delle Camere di Commercio (Unioncamere). Al 30 settembre, secondo il rapporto, se ne contano 10.610, il 2,9% di tutte le società di capitali di recente costituzione.

Nel dettaglio, la Lombardia ospita poco più di un quarto di tutte le startup italiane (26%). La sola provincia di Milano, con 1.955, rappresenta il 18,4% della popolazione, più di qualsiasi altra regione: solo il Lazio supera quota mille, in gran parte localizzate a Roma (1.155, 10,9% nazionale). Tuttavia, la regione con la maggiore densità di imprese innovative è il Trentino-Alto Adige, dove il 4,9% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni è una startup.

Infocamere (2)

Le imprese innovative impiegano complessivamente più di 60 mila persone, almeno 48 mila delle quali sono soci di capitale dell’azienda. Elevata la rappresentazione di imprese fondate da under-35 (quasi il 20% del totale), mentre risultano sotto-rappresentate le imprese femminili: 13,5%, contro un 21,9% registrato nel complesso delle società di capitali. Le imprese innovative sono soprattutto micro-imprese, vantando un valore della produzione medio di poco inferiore ai 190mila euro. Ciò è anche dovuto al ricambio costante cui è soggetta questa popolazione: per definizione, le imprese “best-performer”, più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di startup innovativa.

Come fisiologico, le startup innovative mostrano un’incidenza più elevata della media di società in perdita (52,3% contro 32,1% complessivo). Tuttavia, le società in utile mostrano valori particolarmente positivi in termini di redditività (Roi, Roe) e valore aggiunto. Inoltre, le startup innovative presentano un tasso di immobilizzazioni – uno dei principali indicatori della propensione a investire delle aziende – oltre sei volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili.



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