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Anche Bibi getta la spugna. Israele senza governo

Un puzzle, quello che si sta ingarbugliando in Israele, dove Bibi Netanyahu in cerca del quinto mandato non è riuscito a formare un governo e ha restituito il mandato al presidente Rivlin due notti prima della scadenza. Le nuove consultazioni dovrebbero condurre all’ultimo passo prima di nuove elezioni (le terze da aprile): ovvero il mandato a Benny Gantz, che incassa però un duro attacco da Netanyahu che in un video ha lamentato la sua mancata collaborazione.

VICOLO CIECO

Nel video Netanyahu ha rivelato che aveva avviato incontri segreti per costruire un governo di unità proprio con Gantz. Quest’ultimo, secondo alcune ricostruzioni, potrebbe essere tentato dal voler formare un governo di minoranza supportato dalla Joint List ma è chiaro che a questo punto nessuno scenario è escluso a priori. Le perlessità di Netanyahu sono proprio in questa direzione: un governo di minoranza con il sostegno di Joint List Mks, ha osservato, sarebbe un assist a chi si oppone all’esistenza di Israele: “Come può un governo di minoranza guidato da Gantz e sostenuto da MK combattere il terrorismo?”.

Ma Netanyahu se da un lato ha già minato l’opzione Gantz, dall’altro la rimette in gioco quando dice che un governo di unità potrebbe ancora essere formato. Per legge, se Gantz non riuscirà a costruire una coalizione durante il mandato di 28 giorni che riceverà da Rivlin, ci saranno altre tre settimane per tentare un’ultima via di uscita di unità nazionale prima di andare a nuove elezioni.

SCENARI

Netanyahu ha fatto affidamento sugli ebrei ortodossi e sui partiti di destra, che però non gli hanno consentito nelle urne di ottenere la maggioranza. Mentre Gantz ha puntato su Joint List dell’Alleanza araba e su altri partiti israeliani più liberali. L’ago della bilancia ancora una volta potrebbe essere il partito Yisrael Beiteinu, guidato da Avigdor Lieberman, che non ha appoggiato apertamente nessuno come primo ministro, ma il suo partito con i suoi otto seggi nella Knesset potrebbe rivelarsi decisivo.

“Nelle ultime settimane – ha precisato il premier uscente – ho fatto ogni sforzo per portare Benny Gantz al tavolo dei negoziati, ogni sforzo per istituire un ampio governo nazionale, ogni sforzo per evitare un’altra elezione”. Netanyahu sta assistendo al lento logoramemto del suo Likud proprio mentre sta affrontando alcune accuse di corruzione. Il procuratore generale israeliano nelle prossime settimane deciderà se rinviarlo a giudizio. Buon gioco in questa fase sta avendo l’ex capo militare Gantz, che si è impegnato ufficialmente a non formare un governo con un premier accusato di quei reati. Ma la realpolitik gli ricorda che senza il Likud assicurarsi la maggioranza in Parlamento sarà difficile.

twitter@FDepalo

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