Nel nome del risparmio, purché sia green. É stata celebrata oggi a Roma la 95 esima Giornata Mondiale del Risparmio organizzata annualmente da Acri, l’associazione delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di Risparmio. Quest’anno il tema era Risparmio è sostenibilità. Scelte di oggi per immaginare il domani. Il presidente di Acri, Francesco Profumo, affiancato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e dal presidente dell’Abi Antonio Patuelli, ha fornito gli spunti di riflessione per rimettere al centro dell’agenda politica del Paese una delle principali leve nonché arma di difesa della nostra economia: il risparmio.
IL RISPARMIO AL CENTRO
“Fondazioni e Casse di Risparmio sono convinte che scegliere di preservare in maniera prudente e lungimirante parte delle risorse a disposizione sia la chiave per poter alimentare le aspirazioni di ciascuno di noi, a livello individuale e di sistema Paese”, ha affermato Profumo nel corso del suo intervento. “Per perfezionare la propria formazione, avviare un’impresa, comprare una casa, dar vita a una famiglia, ma anche progettare infrastrutture, costruire scuole, implementare reti di comunicazione innovative c’è bisogno di una visione orientata al risparmio, perché i nostri sogni per il futuro si alimentano con le scelte che facciamo oggi”.
UNA GRANDE SFIDA SOSTENIBILE
Quello arrivato dall’Acri ha tutta l’aria di essere un suggerimento al governo. “Ma oggi risparmiare per immaginare il futuro non basta più. Dobbiamo scegliere anche per quale futuro stiamo risparmiando”, ha precisato il numero uno dell’associazione. “Mai come oggi, il risparmio si rivela, infatti, come lo strumento cardine per immaginare il domani del nostro Paese e dell’intera umanità. Perché il modello di sviluppo, che si è affermato in Occidente a partire dalla seconda rivoluzione industriale e che si è consolidato e diffuso all’intero Pianeta lungo il secolo scorso, sta mostrando tutti i suoi limiti. Da più parti si sta levando la richiesta di una sua profonda revisione in un’ottica di sviluppo sostenibile”.
Secondo Profumo “la grande sfida dello sviluppo sostenibile non si riduce alla sola questione ambientale. La lotta al cambiamento climatico è solo uno dei diciassette Sustainable Development Goals, che l’Onu ha fissato, indicandoli come obiettivi da raggiungere entro il 2030 affinchè lo sviluppo sia realmente sostenibile per tutta l’umanità. Gli altri goals vanno dalla lotta a fame e povertà all’istruzione, dalla giustizia alla parità di genere, dalle città al lavoro. Tutti insieme concorrono a delineare lo scenario di un pianeta in cui l’uomo si prende cura della qualità della vita di tutti, senza scaricarne il costo sull’ecosistema e sulle generazioni future”.
LA LEZIONE DEL NOBEL
Un’ultima riflessione il presidente Acri l’ha riservata al recente premio Nobel per l’Economia, dal quale il mondo politico può trarre una lezione. “È senz’altro significativo, a riguardo, che il Premio Nobel per l’economia quest’anno sia stato assegnato a tre studiosi dello sviluppo che hanno concentrato il loro lavoro sui temi del contrasto alle disuguaglianze e della lotta alla povertà. Nelle motivazioni del premio, l’Accademia Reale Svedese delle Scienze ha tenuto a sottolineare che la loro ricerca ha considerevolmente migliorato la nostra abilità di contrastare la povertà globale. In soli due decenni, il loro nuovo approccio sperimentale ha trasformato l’economia dello sviluppo, che è diventato ora un fiorente campo di ricerca”.
LA FINANZA CHE CAMBIA
Naturalmente, un risparmio sostenibile è figlio di una finanza che cambia. E questo le Fondazioni e le Casse lo sanno. “Ci troviamo di fronte a una grande metamorfosi in atto anche nel mondo della finanza, che apre inedite opportunità per tutti gli attori in campo. Le scelte di investimenti nuovi, che spostano risorse dalla brown economy, legata allo sfruttamento delle risorse e ai combustibili fossili, alla green economy, che privilegia risorse rinnovabili ed economia circolare, sono in grado di contribuire a riformare il nostro modello di sviluppo”, ha spiegato Profumo.
In questo senso è emblematico il caso della Cassa depositi e prestiti. Profumo lo ha ricordato. “Alla fine dello scorso anno Cdp – al cui azionariato le Fondazioni partecipano dal 2003 – ha presentato il Piano industriale 2019-21, un documento chiaramente orientato sul fronte della sostenibilità e che punta a una rinnovata vicinanza ai territori. Il Piano ridisegna l’operatività di Cassa, rinnovando la sua tradizionale propensione alla promozione di uno sviluppo sostenibile e inclusivo”. In estrema sintesi il percorso verso un sviluppo sostenibile ci coinvolge tutti. Governi, imprese, università, Terzo settore, singoli cittadini, tutti sono chiamati, nei rispettivi campi e con l’operatività che gli appartiene, a fare la propria parte”.