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Quota 100 e Reddito di cittadinanza hanno fatto cilecca? Report Confindustria

Erano le due misure bandiera del defunto governo gialloverde. Reddito di cittadinanza per il M5S e Quota 100 per la Lega. Misura di sostegno alla povertà la prima, uscita anticipata dal mondo del lavoro per dare ossigeno al ricambio generazionale, favorendo l’ingresso di giovani, la seconda. A sentire Confindustria però, saremmo dinnanzi a una piccolo grande fiasco: sia il Reddito, sia la Quota 100 non hanno riscosso quell’appeal che si pensava. Il che ha portato un vantaggio in termini di risparmio per lo Stato, meno domande pervenute uguale meno spesa per le casse pubbliche. Ma anche uno svantaggio: meno richieste di sussidio e uscita anticipata vogliono dire meno soldi nell’economia reale e dunque meno effetti su consumi e Pil.

IL FIASCO DI QUOTA 100 E RDC

“All’avvio del Reddito di cittadinanza e di Quota 100”, scrivono gli esperti di Viale dell’Astronomia , “il Centro studi Confindustria stimava un impatto sui consumi privati crescente nel tempo e pari rispettivamente a +0,8 e +0,6 per cento al terzo anno, assumendo che i fondi stanziati per le misure venissero tutti impegnati. Ipotesi che va rivista alla luce delle domande pervenute, ben inferiori alle attese. Secondo i calcoli degli industriali, basati sui dati dell’Inps, a inizio ottobre 2019 i nuclei beneficiari di Rdc erano 943 mila. A fine anno potrebbero di poco superare il milione, contro i quasi 1,3 milioni, già da aprile, stimati nella relazione tecnica al provvedimento. Previsioni disattese, insomma, ma al ribasso.

Stessa storia per la misura cara alla Lega per l’addio anzi-tempo al lavoro. “A fine settembre l’Inps aveva ricevuto 185 mila domande per Quota 100, di cui il 51 per cento solo il primo mese, quando sono arrivate le richieste di coloro che già possedevano i requisiti a fine 2018. Si stima che a fine 2019 i beneficiari della misura non supereranno i 200 mila, circa il 35 per cento in meno rispetto a quanto previsto“. Facile la conclusione: “se da un lato un utilizzo inferiore alle attese genera risparmi per lo Stato, dall’altro lato smorza l’impatto atteso su consumi e Pil, soprattutto, ma non solo, nel 2019”.

CSC (2)

I DATI DELL’INPS

Secondo l’Inps, che nei giorni scorsi ha diffuso i dati sull’andamento del Reddito, sono 982 mila le domande di reddito e pensione di cittadinanza accolte fino all’8 ottobre. Su un totale di 1,5 milioni di domande presentate, 415 mila sono state respinte mentre altre 126 mila sono in lavorazione. A beneficiare della misura introdotta dal governo gialloverde da aprile di quest’anno sono in totale 2,28 milioni di persone, di cui 1,47 milioni tra Sud e Isole, oltre a 118mila percettori di pensione di cittadinanza. L’importo medio dell’assegno mensile è pari a 482,36 euro.

 

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