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Recupero crediti all’estero. Arriva l’accordo Sace-Ubi Banca

Sace-Simest e Ubi Banca insieme per aiutare le imprese a recuperare i crediti sui mercati esteri. Questo l’obiettivo della nuova partnership siglata fra il polo dell’export e dell’internazionalizzazione di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e la banca lombarda.

Grazie a un network di duecento corrispondenti e negoziatori locali diffusi in tutto il mondo le aziende clienti di Ubi Banca potranno ritrovare i crediti accumulati nelle loro attività internazionali. Il team, che lavorerà sulla base di un tariffario strutturato a success fee, gestirà tutte le fasi del recupero crediti, tanto nell’attività stragiudiziale quanto in quella giudiziale. Si prenderà carico del repossession e remarketing di forniture garantite all’estero e della negoziazione di accordi di ristrutturazione dell’esposizione finanziaria di corporate e banche.

“Sace-Simest ha una un’esperienza consolidata e una profonda conoscenza dei mercati emergenti extraeuropei, spesso caratterizzati da un quadro normativo complesso che rende complicato il recupero di un credito, soprattutto da parte di una PMI che non è strutturata per tali attività – ha commentato Valerio Ranciaro, direttore generale di Sace Srv, società del polo specializzata in servizi di recupero crediti e gestione del patrimonio informativo – Per questo è fondamentale affidarsi a un partner come Sace Srv, in grado di intervenire in maniera rapida ed efficace anche nelle situazioni più complesse”.

Senza una solida alleanza con i partner finanziari le imprese in cerca di spazio nei mercati esteri non possono farcela, ha spiegato invece Frederik Geertman, vice direttore generale e chief commercial officer di UBI Banca: “L’accordo con Sace-Simest punta ad ampliare ulteriormente la gamma di servizi che il Gruppo UBI offre alle aziende impegnate nei processi di internazionalizzazione, supportandole anche in contesti regolamentari diversi e complessi che possono rallentare i piani di sviluppo”.

Gli incidenti e le incognite per le imprese che esportano all’estero sono frequenti. Soprattutto quando si interfacciano con i mercati emergenti, meno conosciuti e più vulnerabili di fronte a shock esogeni anche se dall’alto potenziale di business.

Gli addetti ai lavori lo sanno. Per crescere sui mercati internazionali c’è bisogno di strumenti per tutelare gli investimenti. Tanto più quando un’impresa vuole espandersi in contesti geografici con alti livelli di criticità e potenzialità. Il recupero crediti è il primo di questi strumenti ed è un salvagente soprattutto per le pmi esposte a tensioni finanziarie.



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