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Sicurezza sul lavoro, la proposta della Uiltec al governo

La cronaca di questi ultimi giorni ci restituisce il racconto di altre due morti sul lavoro. Un operaio è deceduto nello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone. Un altro ha perso la vita cadendo da un palo mentre sistemava la linea telefonica tra Cabella Ligure e Carrega, nell’Alessandrino. A tutt’oggi le morti sul lavoro sono circa tre al giorno: una vera e propria strage. Mai come ora è necessaria una cultura più approfondita della prevenzione.

BARBAGALLO CONTRO IL LAVORO NERO

“Ogni morto è un morto in più. Quando introdurremo il reato di omicidio da profitto di quelle aziende che fanno del lavoro nero la loro pratica quotidiana, quelle del caporalato?”. A porsi la domanda è stato il leader Uil, Carmelo Barbagallo, nel corso del convegno organizzato dalla Uiltec sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro dal titolo “Amiamo la vita”. L’evento si è tenuto lo scorso 26 settembre presso il Teatro Ambra Jovinelli di Roma e ai lavori ha partecipato, tra gli altri, anche Vincenzo Boccia, presidente della Confindustria. “Le norme vessano le imprese e non c’è una ‘governance’ sulla prassi relativa alla sicurezza sul lavoro. Bisogna snellire le procedure. Mancano non più 120 ma 150 ingegneri tra gli ispettori del lavoro perché non ne sono stati più assunti – ha proseguito Barbagallo – le sanzioni devono essere esigibili su coloro che approfittano della situazione. Prima servono formazione e informazione, una cultura della prevenzione; poi le sanzioni, esigibili solo su chi è recidivo”. Non solo. “Occorre – ha continuato il leader della Uil – investire nella cultura del nuovo, del bello, del ‘made in Italy’ e ridare potere d’acquisto ai lavoratori e ai pensionati che altrimenti non comprano. Serve collaborare e non continuare a chiudere porte che non porta da nessuna parte”. Quanto alla nuova fase di dialogo con il governo sulla manovra ha ribadito: “Noi diamo il nostro giudizio soltanto sulle cose che vedremo attuare e scritte. E’ necessario mettere in atto una ‘governance’ per salute e sicurezza nel paese. Vorremmo vedere un’intelligente azione di governo”.

BOCCIA CHIEDE UN SALTO DI QUALITÀ

Sulla medesima lunghezza d’onda anche il capo degli industriali: “Bisogna aprire – ha detto Vincenzo Boccia – un confronto tra noi e il governo del paese per un salto di qualità. Sono qui per rispetto verso il mondo del lavoro e di chi lo rappresenta. Io, come i miei colleghi, veniamo dalla fabbrica che ci insegna la dimensione della comunità, del rispetto e della lealtà nelle relazioni industriali. Quello del lavoro è un argomento specifico da cui nessuno può sottrarsi. Dobbiamo lavorare insieme per migliorare le condizioni del paese in chiave economica e complessiva”.

I DATI INAIL

L’ultimo rapporto Inail, pubblicato in agosto, dice che le vittime nei primi sette mesi del 2019 sono state 12 in più rispetto allo stesso periodo del 2018, con un aumento del 2 percento. Sono dati che tra l’altro vanno considerati al ribasso: in questo conteggio non rientrano i milioni di lavoratori di categorie non coperte da assicurazione Inail, come i vigili del fuoco. E bisogna ricordare che tantissimi lavoratori stranieri, poco informati sui loro diritti, spesso non denunciano, e sono impiegati in settori molto a rischio, come l’agroalimentare e l’edilizia. L’analisi dell’Inail mostra come sia proprio l’agricoltura il settore che ha visto aumentare più di tutti il numero di denunce nel 2019: +22 (da 56 a 78) a fronte di 10 casi in meno nell’industria e servizi (da 522 a 512). Ad aumentare, pur rimanendo molto basse, sono anche le denunce di infortuni mortali per lavoratori comunitari (da 29 a 40) ed extracomunitari (da 64 a 71), mentre tra gli italiani si registrano sei casi in meno. A fronte della attuale situazione, diventa assolutamente necessario rivedere l’assetto complessivo del sistema di prevenzione italiano. Il sindacato che rappresenta i tessili, i chimici e i lavoratori dell’energia ha indicato le priorità da attuare al più presto: la realizzazione della strategia nazionale; l’individuazione di metodi certi di verifica della Formazione su sicurezza sul lavoro; la costituzione di un Repertorio degli Organismi Paritetici; il coordinamento tra gli Organismi Paritetici e gli Organi di Vigilanza.

LE PROPOSTE DELLA UILTEC

Serve, a giudizio della Uiltec nazionale, un’azione forte per migliorare i controlli sui luoghi di lavoro, attivando un vero coordinamento tra Ispettorato nazionale del lavoro, le Asl, l’Inail e le parti sociali. “Dovranno essere rivisti – ha spiegato Marco Lupi, che si occupa di sicurezza nel sindacato guidato da Paolo Pirani – alcuni aspetti dell’attuale normativa sulla sicurezza sul lavoro, sul sistema complessivo di prevenzione anche con alcune semplificazioni di carattere burocratico. Il Decreto legislativo 81 del 2008 dovrà essere adeguato anche in funzione dei nuovi lavori: il mondo del lavoro sta cambiando velocemente e non possiamo rimaner fermi ai sistemi organizzativi dei primi anni 2000. Anche i rapporti con il mondo della Scuola dovranno essere migliorati ed incrementati, al fine di sviluppare la cultura della prevenzione con progetti mirati congiunti tripartiti fin dalle elementari fino alla università. Sarà necessario ripensare al ruolo dell’Inail. Ad oggi questo istituto conta circa 21 milioni di lavoratori di assicurati, così come definito dalla legislazione vigente. Si presume dai dati in nostro possesso, che almeno altri 4 milioni siano i lavoratori non coperti dall’Inail, e si prevede che, viste le modifiche del mondo del lavoro in atto, questo numero sarà destinato ad aumentare sensibilmente nel prossimo futuro. Diventa quindi prioritario rivedere le modalità di assicurazione dei lavoratori in Italia e prevedere quindi l’ampliamento delle coperture verso tutte le tipologie di lavoro presenti in Italia, che permetterà una tutela e diritti uguali per tutti ed anche una azione di prevenzione più efficace sulla base dei dati complessivamente raccolti. Importanti sono i finanziamenti che l’Inail fornisce alle imprese in termini di progetto di miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro, questi fondi devono essere incrementati, devono essere velocizzate le modalità di erogazione con controlli specifici in collaborazione con gli Rls sulla effettiva realizzazione dei progetti di miglioramento”.

PIRANI E L’ASSICURAZIONE DI CITTADINANZA

Secondo Paolo Pirani non ci possono essere esitazioni: “Mi auguro – ha chiosato il leader della Uiltec – che il tema della sicurezza sul lavoro sia al primo punto della iniziative del nuovo esecutivo: la vita contro la morte. Non ci devono più essere lavori ai limiti della schiavitù in agricoltura, in edilizia. Nelle gare d’appalto bisogna porre la questione antimafia e la qualità del lavoro. E poi crediamo molto nella proposta che abbiamo reso pubblica. L’assicurazione infortuni riguarda solo alcune categorie di lavori. Deve diventare una vera e propria assicurazione di cittadinanza”.

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