Nelle immagini di Venezia sommersa dall’acqua si materializza la paura più grande degli italiani. Una preoccupazione che cresce nella società generando un vuoto di rappresentanza politica che finora nessun partito vuole o riesce a colmare.
È una indagine di Swg a rivelarci che in cima ai timori dei cittadini ci sono i cambiamenti climatici (51%). L’inquietudine per le sorti del pianeta aumenta sensibilmente tra i giovanissimi della generazione Z (67%), non una sorpresa viste le piazze “green” gremite di studenti.
Seguono nella piramide delle preoccupazioni le diseguaglianze sociali (37%) e la stagnazione economica (29%).
E così la paura per i flussi migratori, la stessa che gonfia le vele dei consensi della destra, finisce per occupare soltanto il quarto posto. Una dimostrazione del fatto che, se solo ci fossero la volontà e il coraggio, il governo giallo-rosso ne avrebbe di temi su cui “premere l’acceleratore” per liberarsi dalla morsa sovranista.
In Italia dunque l’ambiente si trasforma da moda in valore. Una vera e propria onda verde che però (almeno per adesso) non riesce ad incanalarsi in un movimento strutturato in grado di tramutare la sensibilità green in consensi elettorali.
Una domanda incalzante che non trova risposta nei palazzi romani, complice il fatto che oggi l’ambientalismo italiano è un fenomeno eterogeneo, un pot-pourri di sensibilità diverse capace di dividersi su tutto a partire dalle grandi scelte industriali del Paese.
n corso c’è un vero e proprio boom ambientalista che coinvolge l’Europa intera ma che vede i giovani italiani tra i più sensibili sul tema (76%), addirittura più di quelli francesi (61%) e tedeschi (66%) e al pari dei austriaci (76%).
C’è però una differenza non da poco.
In Germania i Verdi mietono consensi arrivando perfino ad insediare il primato ultradecennale nei sondaggi della Cdu di Angela Merkel, in Francia Emmanuel Macron si contende lo “scettro green” con il fronte ecologista (che alle Europee ha superato il 13%) e in Austria il partito Verde ha fatto il pieno di voti alle ultime elezioni ed esprime il Presidente Federale.
In Italia nulla di tutto questo: piazze piene, urne vuote, causa l’assenza di una credibile offerta politica. Ma guardando questi dati non si può far finta di niente, prima o poi qualcosa è destinata a muoversi.