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Cosa impedisce l’accordo Russia-Ucraina-Ue sul gas

Un vertice per guardarsi negli occhi e sottolineare i nodi che attualmente non sono sciolti sull’asse Mosca-Kiev. Lo hanno animato l’amministratore delegato della compagnia energetica russa Gazprom, Aleksej Miller e Georg Graf Waldersee, commissario del governo federale tedesco per il transito di gas attraverso l’Ucraina. Sul tavolo i nodi che impediscono l’accordo Russia-Ucraina-Ue sul gas.

I NODI

La versione di Gazprom si concentra su due criticità primarie: la controversie giudiziarie tra Gazprom e Naftogaz e la disponibilità diretta dell’Ucraina ad acquistare il gas russo dal 2020. Se non si arriverà a una schiarita su questi due fronti allora sarà impossibile proseguire nel rapporto e, di conseguenza, impedire anche riverberi secondari.

Se da un lato la compagnia ucraina Naftogaz potrebbe ridurre l’ammontare delle compensazioni chieste nella procedura di arbitrato, dall’altro secondo il Cremlino le nuove richieste di Naftogaz rendono impossibile un accordo per il transito del gas. Le posizioni sembravano poter essere avvicinabii anche grazie all’intermediazione dell’Ue, che aveva promosso nei mesi scorsi alcuni vertici trilaterali proprio a Bruxelles con questo obiettivo.

QUI KIEV

Yuriy Vitrenko, direttore commerciale di Naftogaz, ha osservato pubblicamente che la causa contro Gazprom potrebbe costare circa 12 miliardi di dollari. Una notizia che si somma alle preoccupazioni di Kiev per i propri conti pubblici.

Da pochi giorni è noto che la Danimarca ha dato il via libera alla costruzione del Nord Stream-2 , il che significa che la Germania avrebbe completato la costruzione del proprio hub energetico nel giro di poche settimane favorendo di fatto un concorrente diretto dell’Ucraina. Per cui non solo nello stesso lasso di tempo il consorzio lavorerà per completare il progetto a breve, ma andrà a scadenza anche il transito del gas russo attraverso l’Ucraina, sul quale corre la principale rotta per l’esportazione in Europa.

QUI NAFTOGAZ

Secondo i vertici di Naftogaz il rischio è che non vi sia alcuna negoziazione di accordi di transito fino a quando non cesserà l’arbitrato di Stoccolma. “Benvenuti nelle negoziazioni commerciali, in stile russo”, si legge in un tweet postato dagli ucraini. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato a Budapest il 30 ottobre scorso che i due paesi dovrebbero annullare le loro reciproche rivendicazioni legali e che Gazprom è pronta a fornire gas naturale alla parte ucraina a un prezzo molto più basso di quello che attualmente paga tramite flussi di gas inversi. Il debito di Gazprom nei confronti di Naftogaz è aumentato di 3 miliardi secondo una sentenza dell’Arbitration Institute della Camera di commercio di Stoccolma.

Il 2 novembre scorso Naftogaz ha intentato una causa contro Gazprom presso il tribunale arbitrale di Stoccolma per un importo di circa 12 miliardi come risarcimento per il mancato utilizzo del sistema ucraino di trasporto del gas. La reazione di Mosca è stata nelle parola del ministro Novak che l’ha definita “una richiesta assurda”.

twitter@FDepalo


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